Corre l'anno 1987 e Cristina D'Avena si tuffa nella inedita esperienza del concept album. Non più compilation, tipiche espressioni musicali degli anni '80, esprimendo le sue capacità attraverso uno stile musicale proprio del precedente decennio.

Con “Puffiamo all'avventura“, dedicato alla serie animata dei famosi Puffi, Cristina mostra una sua vena prog, esile ma presente.

L'album si apre con “Puffi di qua, Puffi di là”, già nota per essere stata la sigla della serie televisiva 1986/87 degli ometti blu. Un'allegro brano scandito da un portentoso basso e un ottimo arrangiamento di sinth. Strepitoso ritornello che invita a saltellare anche chi ascolta seduto comodamente con le cuffie nella sua poltrona preferita. Il testo fa notare che i piccoli abitanti blu del bosco “ci sono”, “ti osservano” ma... “dove sono chissà”.

Seguono gli altri brani tutti inediti “Puffiamo, un, due, tre all'avventura”, “Madre Natura”, “Oh Oh Baby Puffo Oh”,”Un, due, tre l'orchestra c'è” e “Vanità vanità”.

Il lato B si apre con “Oh Gargamella ahi ahi!!!”, giocosa marcetta stile austriaco che sottolinea la malvagità del personaggio. Da notare il coro nel ritornello e il basso che ancora una volta, come asse portante di tutta l'opera, detta legge ritmica.

Da qui un susseguirsi di gioiose ritmiche dal titolo “Sempre allegri”, “Puffa una canzone”, “La magia è sempre qua”, “Puffiamo un girotondo”, fino all'ottima chiusura “Magica canzone”.

Insomma non opere drammatiche alla The Wall, o alla The Lamb, qui il fil rouge è una creaturina azzurra che ha dato il nome a un gelato. Niente di impegnativo, puro entertainment, ma con la classe che una limpida voce e un appropriata band di supporto può entrare in un momento di crisi e farti rifare la pace col mondo.

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