Parlando degli italianissimi Chrunch, non possiamo ignorare quell'ondata di rock sporco, malevolo e grezzo che ha contraddistinto l'America di fine anni '80 e di inizio anni '90.

Termini come grunge, sludge e alternative, infatti, baleneranno nella vostra mente appena ascolterete il debutto di questa eccezionale quanto sventurata band.

Uscito nel 1995 per la Vacation Houe , "Trigger Happy Trespasser" dimostra che i germi malati di TAD, Melvins, primi Nirvana e Unsane avevano mietuto vittime anche nel belpaese.

Musica senza compromessi di sorta e un attitudine testarda quanto maledettamente viscerale, hanno contraddistinto il progetto in questione, lasciando una segno non indelebile ma certamente significativo nell'affollato sottobosco del rock targato Italia (nulla a che spartire con l'omonima rassegna musicale!).

I Crunch ci sbattono sul grugno la loro ferocia fin dalle prime note di "Shift' Clash". Accordature basse, riff di chitarra pachidermici, sezione ritmica che avanza quasi si trattasse di un cingolato e una voce abrasiva capce, in taluni frangenti, di riecchegiare i già citati Unsane.

"In A Split Of Second" è ancora più metallica e quadrata. Pezzo che colpisce per l'intensità sonora e per i vocalizzi disumani.

"Free Thinking Vacant Bullet" aumenta la tensione, come se una bomba dovesse esplodere da un momento all'altro.

Le canzoni, nel complesso, sono ben undici e tutte piuttosto omogenee, pur presentando alcuni validi sprazzi di originalità.

A conclusione dell'album, una cover stravolta di "School" dei Nirvana ci congeda da un'opera che, a parere del recensore, meriterebbe di essere ascoltata e riascoltata. Non perché i Crunch abbiano vissuto di sola luce propria. Ma perché il loro marchio di fabbrica, febbrile e sgraziato, era inconfondibile e assolutamente genuino.

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