Nella mente di qualche ingenuo il Canada è un post tranquillo, giubbe rosse, orsi polari (più a nord), grandi laghi e leggi che...boh. Per quanto riguarda la musica ci si ricorda sempre quella sbagliata. E invece, qualcuno che fa casino c'è anche là.

I simpatici fratellini sfigati degli USA...

Let's go to the mall (cit.).

No, qui si tratta di roba diversa. Roba che lì alcuni sanno fare, come dappertutto del resto. Quindi non c'entra nulla il fatto che questi vengano dal Canada

I Crusades sono sbucati fuori dall' underground di Ottawa e dalle manti di alcuni casinari già navigati. Ex-membri, tra gli altri di Buried Inside, il che farà drizzare le orecchie agli amanti del Post-core. Proposta diversa, sì, ma simile nella decisione di basarsi su un signor concept.

Il debutto del 2011 delineava una proposta consistente in un punk rock molto schietto, dalle sonorità molto Lo-fi che rimandava agli Adolescents e a vari lavori di proto-hardcore-melodico. Questo con un mood generale particolarmente ombroso e testi brevi, semplici e schietti originati direttamente dal fulcro tematico della produzione della band: antiteismo, un' antiteismo che si rivela come chiave per  spezzare delle catene e dare nuova dignità agli esseri umani e viventi, calpestati, minimizzati e disonorati da un atteggiamento di proprietà di loro stessi. La religione sempre più il nemico pubblico numero 1, insomma. Il debutto aveva un suo perché, ma mancava decisamente del mordente che si presenta in questo secondo album.

Il sentimento alla base del disco è lo stesso ma è proposto con maggiore maturità e incisività. Trattasi di un concept incentrato sulla figura di Giordano Bruno visto come martire anticristiano, archetipo di ogni moderno libero pensatore, filosofo e artista come definito dalla band. Una riflessione che attraversa, le idee, i concetti, il conflitto e la sfida di un uomo che ha combattuto la religione organizzata in nome del progresso, fino al più tragico epilogo, diventando un martire e un simbolo.

I testi del disco sono certamente aiutati da un concept ben mirato e seguono un' ottima climax ascendente che attraversa benissimo la vita e la riflessione del protagonista così come la parte musicale più curata che nel primo disco assume sonorità via via più intense e tese con una produzione meno Lo-fi che nel debutto. Si può dire che tutto suona meglio che nel primo capitolo, con melodie più incisive e originali a volte rimandanti anche illustri colleghi quali i Propagandhi e sempre buone e non banali. Strano è è poi usare i termini "atmosferico", "atmosfera" per descrivere un disco Punk Rock, ma il concept qua è reso benissimo con la giusta tensione e con sonorità che veramente rimandano ad un clima di sfida verso autorità ed arroganza. Davide cadrà sconfitto da Golia, ma la sua sconfitta mostrerà che sfidare il gigante non è solo un gesto possibile, ma anche dovuto e che con un po' di fortuna e di tempo sarà possibile anche sconfiggerlo

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