Bavosi. Adesso quando mi sveglio può capitare (capita) di trovarmi con un rigo di saliva che scende dalla bocca. Che schifo la vecchiaia e pensare che nemmeno mi sento tale.

Poi capita (capita) di ascoltare casualmente il brano “Coltrane” e visto che si sta parlando di un gruppo di 9/10 elementi sui 75 e passa anni ti chiedi: “ma questi sono ancora vivi?” Verificando che in effetti qualcuno ha già raggiunto il mondo dei più, ti accorgi di essere improvvisamente assalito dal “sussurro d’anguilla”. Capita (capita?). Ma allora è proprio il caso di approfondire perché sovviene un certo tipo di sospetto.

L’insieme degli eleganti riff contenuti in “Chasing An Empty Dream”, l’allegria di “Sweeden”, le chitarre di “How We Roll”, la voce di Celeste (feat.) che all’inizio di “Only One Way” smaccatamente fa il verso ad Aretha per traspostarti in una orchestrale epicitá, acclarano che non vi è più alcun sospetto. Renascence è un grande disco. Ritmiche dalle percussioni come piovessero, eleganti arrangiamenti come non ci fosse un domani, ma mai ridondanti o superflui, sezioni dei fiati da urli a squarciagola. Roba da far ascoltare e riascoltare ai tanti “giovini imbruttiti”. Ohibò son proprio vecchio.

I Cymande sono 9 bavosi dall’enorme credito musicale con palle cubiche grosse così, hanno un passato di grande soul e funk, aggiungete del groove (grande groove), riminescenze jazz, voci nere come la pece ed ecco confezionato Renascence.

Dejà-vu? Si, ma assolutamente fresco, “contemporaneo” e poi è anche grazie a loro se ti rendi conto che, in fondo vecchio non è poi così brutto ed un po' di bava ci sta.

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