Vi è mai capitato di innamorarvi di un album solo dal suo titolo? Beh è proprio quello che mi è successo con "And Now That I'm In Your Shadow". Questo dovrà essere inciso sulla mia tomba, continuo a ripetermi. È una frase che per me ha una potenza incredibile. Una sorta di "M'Illumino d'Immenso" di oggi. Provate a pronunciarla voi stessi...
Però non mi sbagliavo. Il disco è veramente potente...nella sua ombra. (O)Scure sono le atmosfere, tristi le corde musicali e solitarie le liriche.
Damien è una recente scoperta. Considerato uno i dei migliori cantautori della scena indie, nominato da più parti il Raymond Carver della canzone per le sue concise ma forti liriche, in pochi mesi ha fatto breccia nella mia anima. È il quinto disco suo che compro e settimo della sua carriera. Nessuno di quelli già in mio possesso lo posso considerare meno di stupendo.
Avrei potuto forse recensire (magari un giorno) "Ghost of David", il mio preferito ma quel titolo sopra citato continua a rimanere scolpito della mia mente ovunque e in ogni momento.
Forse sentivo la necessità di purificarmi da questa ossessione scrivendone.
"And now I'm in you shadow
I am motionless
I am black"
Non so se vi ricordate quando al liceo si insegna(va) Ungaretti e l'ermetismo e quanto un verso composto da una o due parole, l'interruzioni a mezza frase e i silenzi che si sprigionano tra un verso e l'altro sono molto più importanti e "potenti" di mille versi e parole messi insieme.
Ecco questo è la canzone e questo è l'album, l'uno per il tutto.
Non aspettatevi niente di intimo o personale, il suo io nelle canzoni è sempre nascosto. Canzoni che sono come ritratti o nature morte di un'America comune come un penny. Figure, personaggi, situazioni, attimi e gesti quotidiani eppure speciali e unici perché possono accadere a me come a voi.. Minuscoli racconti di vita, tradimenti ("What Were The Chances"), addii e mancati ritorni ("I'm Still Here"), omicidi, gelosia ("I Had No Intentions"), solitudine e banali incontri ("Denton, TX") in cui luoghi e persone vengono persino citati eppure tutto rimane nell'assoluto anonimato.
Chitarra acustica fa da sottofondo, spennellate di violino che intensificano il pathos, note di pianoforte dove la desolazione la fa da padrone, sprazzi di batteria nei momenti di silenzio. Niente di più. Eppure un vuoto esistenziale è sempre dietro l'angolo...come annuncia la canzone "Montesano" di soli tre versi che chiude l'album:
"In a landslide
I can hear you...
Hear you walk away "
Damien Jurado
Water Ave S. (1997)
Reharsals For Departure (1999)
Ghost of David (2000) (vi prego ascoltate e leggete "Medication"!!)
I Break Chairs (2002)
Where Shall You Take Me? (2003)
On My Way To Absence (2005)
And Now That I'm In Your Shadow (2006)
Caught In The Trees (2008)
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