Di Fabrizio Galassi

Nel 2004 un semisconosciuto DJ decise di realizzare il “Grey Album” unendo il “White Album” dei Beatles” al “Black Album” di Jay-Z: totalizzò più di un milione di download. Venne notato da Damon Albarn che lo chiamò a produrre il secondo album dei Gorillaz, così Danger Mouse entrò immediatamente nella lista dei produttori più quotati sul mercato prima di diventare una superstar con la sua creatura Gnarls Barkley.

Le vette delle classifiche non gli hanno fatto perdere l’equilibrio, soprattutto quello artistico, così Brian Burton (il vero nome di Danger Mouse) continua la ricerca della canzone perfetta da produrre; l’incontro con Mark Linkous è scontato, i due si rinchiudono in studio già nel 2006 per la produzione di “Dreamt for Light Years in the Belly of a Mountain”, uscito sotto il nome di Sparklehorse. Grazie al lavoro con Burton, Linkous esce da una terribile depressione e indica il suo collega come: “Il Jimi Hendrix del lap top”.

13 luglio 2010: esce, per la EMI, Dark Night of the Soul”, la fine della ricerca di Danger Mouse, tredici canzoni perfette composte insieme a Mark Linkous ed interpretate da altrettanti ospiti tra i quali Julian Casablancas degli Strokes, Wayne Coyne dei Flaming Lips, Iggy Pop e Black Francis dei Pixies.
La musica languida ed eterea di Linkous incontra le geniali intuizioni di Danger Mouse, un disco composto seguendo la metafora-poema del sacerdote spagnolo Giovanni della Croce: ‘La noche oscura del alma’, un luogo spirituale della propria anima, quando ci si ritrova avvolti nella solitudine e nella desolazione.

Ma “Dark Night of the Soul” è un disco perfetto per qualunque sentimento, sia che vi troviate al centro di un mercato affollatissimo oppure davanti al PC ad aggiornare la vostra reputazione on-line. E’ la somma di alcune delle menti più brillanti degli ultimi 110 anni della popular music ed è ovvio che sia un album fondamentale, da mettere nella cartella “Migliori album di sempre”, perché le composizioni di Linkous sono immortali, eterne, superano le mode, hanno la stessa semplice genialità della canzoni di John Lennon e purtroppo, in entrambi i casi, l’impossibilità di ascoltarne di nuove (Mark si è tolto la vita il 6 marzo scorso).

Se volete testare prima di acquistare vi consigliamo “Little Girl” con Julian Casablancas e “Just War” con Gruff Rhys dei Super Furry Animals.

Elenco e tracce

01   Revenge (feat. The Flaming Lips) (04:54)

02   Just War (feat. Gruff Rhys) (03:43)

03   Jaykub (feat. Jason Lytle) (03:52)

04   Little Girl (feat. Julian Casablancas) (04:32)

05   Angel's Harp (feat. Black Francis) (02:56)

06   Pain (feat. Iggy Pop) (02:51)

07   Star Eyes (I Can't Catch It) (feat. David Lynch) (03:10)

08   Everytime I'm With You (feat. Jason Lytle) (03:11)

09   Insane Lullaby (feat. James Mercer) (03:09)

10   Daddy's Gone (feat. Mark Linkous & Nina Persson) (03:08)

11   The Man Who Played God (feat. Suzanne Vega) (03:09)

12   Grim Augury (feat. Vic Chesnutt) (02:31)

13   Dark Night of the Soul (feat. David Lynch) (04:40)

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Altre recensioni

Di  Lazlow

 Di dischi così non ne escono tutti i giorni, per cui l'ascolto è caldamente consigliato.

 "Oh Notte che chai unito l'Amato con l'Amante, che hai trasformato l'Amante nell' Amato" (San Giovanni della Croce, La Notte Oscura dell'Anima)