DANIELE COSTANTINI Il primo uomo sulla luna

(Autoproduzione)

"Il pittore dipinge su tela. I musicisti dipingono invece i loro quadri sul silenzio". Daniele Costantini, musicista romano, così definisce il suo approccio alla musica; citando Leopold Stokowski, un direttore d’orchestra inglese attivo nel secolo scorso. E Costantini il silenzio lo rompe in maniera inusuale per un cantautore (come lui stesso si definisce nelle note di introduzione al disco). Già, perché a Daniele piace avere una bella tavolozza a sua disposizione in cui c’è spazio per un sacco di colori. Il colore del rock, del funk, inusuali soprattutto considerando che lui si definisce un cantautore. Cantautore sicuramente fuori dal coro Costantini, non tanto per i contenuti, quanto proprio per il suo approccio musicale, più da rock band che ama attraversare generi, e quindi cantautore per cui non solo le parole, ma anche la forma che sta dietro alle parole conta… Conta talmente tanto che il disco è stato registrato a 432 hz. E qui scopriamo che viene fuori un altro punto “antagonista” (oltre ai testi che cercano di parlare di un sistema che, come dice Daniele stesso, ormai ci sta stretto); sì, perché dovete sapere che un’oscura organizzazione (Organizzazione internazionale per la Normazione) nel 1955 decise che il formato a 432 hz che usa il nostro non andava bene e che ci doveva uniformare alla frequenza standard di 440 hz. In passato già qualcuno se ne era altamente fregato di queste quisquiglie (i Pink Floyd, che intonarono tutti gli strumenti, in molti loro album, secondo il la a 432hz). Costantini decide di fare lo stesso. Si dice che la frequenza a 432 parli direttamente al chakra del cuore. Costantini con questo disco bizzarro ci riesce in pieno a parlare al nostro cuore.

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