THE MILLIONAIRE

Che bello, nevica!!! Constatazioni amichevoli al sapore di antineve, stupidamente non montati o catene lasciate a case, sono condite da amari auguri di Buon Natale. Poi ci piove sopra e allora sale. Di quello grosso e cazzuto, come le pale, pesanti e ohhhissa tutto torna faticosamente alla normalità. Due giorni appena ed i fazzoletti di neve cadono narcisi e pomposi ancora più copiosi di prima e poi acqua. Il cemento armato color grigio natalizio si compatta e spalare diventa particolarmente piacevole pensando al fatto che siamo, ormai, a quasi -10 dalla ricorrenza della nascita di bambin Gesù e quindi dalle file nei negozi per i sentiti regali da elargire con finto entusiasmo ai parenti e conoscenti. No, fidatevi, questo week end me ne sarei stato ben volentieri lontano da questa cromata e nera tastiera del mio pc. Avevo già preparato tutto. Le ciaspole arancio, la gita con cartina e relazione, il vettovagliamento nello zaino e soprattutto avevo promesso ai miei occhi rossi, a forza di stare sempre incollati sul pc, larghi orizzonti sui quali potersi dissetare. Niente. Rischio valanghe 5 e di conseguenza sono qui rinchiuso in casa, deluso, frustrato perché il lunedì mattina è lì, che mi attende, e io non ho caricato le batterie. Un giro in città??? Ma siete pazzi??? Ci sono i mercatini, i tristissimi mercatini di Natale che le api (i turisti) a caccia di miele (vin brulé e atmosfera) devono visitare subendosi code chilometriche in autostrada. Per cosa? Per vedere 25 casette di legno in piazza che propongono idee regalo; le stesse da 5 anni con musichetta allegra pompata sulle casse. E poi c’è la fiera con le bancarelle, le luminarie esagerate e la ressa, il tutto sotto la pioggia. Per un freddo come me questo contesto è da morte nera e sinceramente non ho voglia di uscire oggi e bestemmiare contro il vostro Dio perché non trovo parcheggio!! Devo scrivere, decisamente.

Leggo molto. Lo trovo rilassante, specialmente mentre poggio i piedi sulla stufa svedese che mi scotta quasi i calzini mentre scoppietta. Poi la sera mi piace sapere cosa capita nel mondo senza vedere mezzi busti alla tv, ma stropicciando il giornale e sentendo il profumo dell’inchiostro. Il venerdì leggo spesso la sezione dedicata alle nuove uscite cinematografiche e l’occhio stavolta cade su “The Millionaire”. Non tanto per il voto o gli aggettivi spesi, ma per la storia. E’ una fiaba buonista, e come tale essere presa, nella quale viene raccontata l’India e la vita del protagonista (Jamal) tramite le risposte del quiz “Chi vuole essere milionario”. La musichetta e la scenografia è la stessa in tutto il mondo e invece del rassicurante Jerry Scotti c’è un bastardo e sadico presentatore, ma l’ambiente ci è familiare ed è una sensazione piacevolmente strana. E proprio da quella sedia parte la vita di Jamal. E’ veramente originale e azzeccata l’ambientazione e domanda dopo domanda saliamo dall’infanzia fino all’adolescenza con un continuo e volutamente ossessivo flashback.

Boyle con una regia schizofrenica, dotata di continui cambi di ritmo, ci svela un’India pericolosa, poverissima e piena di diseguaglianze e conflitti nella quale il nostro eroe con il fratello (Salim) si è adattato, sopravvivendo alla meglio, andando alla ricerca del suo grande amore perduto (Latika). Domanda dopo domanda si sale di casta e Jamal non è più il povero impiegato, ma una celebrità televisiva che il popolo vuole vedere vincere in quanto si immedesima in lui. Una figura scomoda e capace di attirare l’ira dei più invidiosi e sospettosi perché uno “scarafaggio” non può vincere ad un gioco così difficile. Tra musiche incalzanti, momenti di pura azione alternati, con brutali stacchi di regia, a pause riflessive e romantiche illusioni i minuti volano fino all’ultima agognata domanda dalla quale il film era iniziato. La accendiamo? L’India è in strada e fa il tifo per lui.

Non sono gli attori normali a rendere questo film brillante e riuscito, ma il ritmo, la colonna sonora e la storia avvincente e sognante creata dal regista che ci racconta un paese e una vita in 15 domande.

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