David Cross è un musicista ben conosciuto per aver fatto parte, fra il 1972 e il 1974, della seconda incarnazione dei King Crimson, quella che produsse capolavori come “Lark’s Tongues In Aspic” e “Starless And Bible Black” e di cui facevano parte, oltre a Robert Fripp, il compianto bassista John Wetton, il batterista Bill Bruford e il percussionista Jamie Muir. L’inconfondibile violino di David Cross dava sicuramente delle colorazioni inedite al sound “crimsoniano”. Ora esce “Sign Of The Crow”, album distribuito dalla Black Widow e attribuito alla David Cross Band. Dico subito che si tratta di una bomba, di un disco potente e oscuro, nel solco dei King Crimson anni ’70 a cui prese parte Cross. La formazione comprende, oltre al violinista inglese, anche Jinia Wilde alla voce, Mick Paul al basso, Paul Clark alla chitarra, Craig Bundel alla batteria e Alex Hall alle tastiere. Le liriche sono di Richard Palmer-James.
“Sign Of The Crow” è caratterizzato da un sound duro, molto vicino a certe soluzioni dei King Crimson: tuttavia si nota subito meno ossessione per la ricerca e una maggiore attenzione verso la melodia. L’iniziale “Starfall” è un grandissimo pezzo, a suo modo un piccolo classico a cui non è possibile resistere. La successiva title-track è compatta e dirompente, un altro dei vertici del disco. Dopo l’intensa “Crowd Surfing”, che prosegue sulla stessa falsariga, è la volta della lunga e folkeggiante “The Pool”: impossibile restare indifferenti di fronte a tanta bellezza che ci riporta indietro a tempi mitici in regnava il Re Cremisi. Siamo su livelli di eccellenza assoluta. Ma anche il resto del disco si mantiene su buoni standard qualitativi con la cupa e darkgeggiante “Raintwist”, l’aggressiva “Spiderboy”, sempre orientata in territori metal con la chitarra in evidenza e “Mumbo Jumbo” che mostra contaminazioni jazz e Eclectic-Prog. Dopo la pacata “Water On The Flame”, caratterizzata dal bel violino di Cross, la chiusura è affidata a “Rain Rain”, ricca di variazioni e cambi di ritmo.
“Sign Of The Crow” è un capolavoro che tutti i fan dei King Crimson non dovrebbero lasciarsi sfuggire.
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