Da molto tempo mi domandavo "ma possibile che riesca a trovare un Orchid (Opeth 95) o almeno un Dance of December Souls (Katatonia 93)?" (chi vuole intendere intenda). Poi durante fine Giugno girando un po' per siti che trattavano band emergente, mi accorsi di questi De Profundis, che promuovevano il loro ultimo album "A Bleak Reflection" appunto. Accorgendomi anche con grande stupore che si definivano Extreme Progressive Metal mi sono detto "cavoli! Ho vinto al lotto!". Me lo sono ascoltato per  una settimana e poi non l'ho più sentito fino a tre giorni fa.

Girando per siti che trattano metal e hard rock mi sono letto giusto una intervista fatta a Pino Scotto, in cui affermava che nel mondo ci sono tanti giovani che fanno buona musica e che non hanno la possibilità di spendere fior di quattrini per una casa discografica. Poi improvviso mi si illuminano gli occhi alla frase che poco dopo avrebbe detto "Se io avessi un mezzo milione di euro, farei una etichetta per stà gente qua" (poco ci credo), ma il messaggio che mi è arrivato è: aiutare le band emergenti, non quelle famose, ma quelle che le senti e ti viene spontaneo pensare "questi se ne sbattono di tutto, questi fanno musica". E ora sono qui a scrivere questa benedetta recensione.

I "De Profundis" sono della Gran Bretagna e il loro nome non si ispira alla famosa lettera di Oscar Wilde, ma a una loro filosofia personale della musica.

L'album si prospetta appunto come un Orchid (Opeth 95) con una pesante mano di vernice death. Infatti possimo trovare solo ed esclusivamente growl e soprattutto non troviamo quei lunghi o brevi intermezzi pulite, di chitarra acustica e classica, forse non del tutto assenti, ma sicuramente molto sporadici. La batteria è abbastanza studiata e ben scandita, tendente più alla doppia cassa. Un aspetto di notevole importanza è che questo gruppo utilizza molto il basso, infatti in quest'album è messo quasi alla pari della chitarra, abbastanza molleggiante e curato, insomma... da far invidia alle vecchie band tecnica death metal.

L'album è composto da 8 canzoni, per un totale di un ora e nove minuti:

 1.The Ephemeral Burden

2.Ablaze in Autumn's Fire

3.Nocturnal Splendour

4.Cease to Be

5.Crimson Black Bleeding

6.Cold is the Grave

7.Longing

8.The Mourner

"The Ephemeral Burden" è un semplice intro di 2 minuti

Le prossime cinque canzoni sono dei complessoni da minimo otto minuti, tutte con almeno un pezzo che vi piacerà, ve lo assicuro.

"Loging" è una strumentale, azzarderei a dire fusion jazz. Molto accattivante per i suoi sei minuti, al livello di "Samba Briza" (Atheist), "Textures" (Cynic) e "Cosmic Sea" (Death) per chi le conosce.

"The Mourner" è la traccia finale, che riprende la sonorità del blocco centrale, bel finale.

Per citare giusto i miei gusti, penso che le migliori si aggirino tra "Ablaze In Autumn's Fire", "Cease To Be", "Longing" e "The Mourner". Le altre sono sempre di altissimo livello. Ovviamente l'album non è per gente che ascolta canzonette da sei o sette minuti... vi posso assicurare che dopo aver sentito l'intero album senza staccare mai urlerete una frase del genere "Basta!!!! Ora posso andare in paradiso, dopo questa sofferenza ci entro di diritto!!!!!", ma io confido nelle vostre menti.

Avrei voluto leggere i testi, ma non riesco a trovarli neanche in inglese.

Se vi piacciono ascoltate anche il primo album (che ancora ascolto): "Beyond Redemption".

Spero che la recensione vi piaccia e che soprattutto quest'album vi piaccia.

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