La vita non smette mai di stupirmi!
"Al chitarrista/sperimentatore neozelandese Dean Roberts si deve «All Cracked Medias», 1998, disco capolavoro dell' avanguardia di fine secolo. Roberts ha speso metà della sua carriera a documentare su disco il processo stesso della creazione musicale, secondo una filosofia del suono che ha come referente l' aleatorietà di John Cage. Ma, come molti leader dell' avanguardia recente, non è riuscito a sottrarsi al confronto con il recupero del suono acustico puro."
Cosa mi stupisce? Il fatto che ho trovato la suddetta summa della figura del compositore Dean Roberts nel Corriere della Sera! No non avete letto male, proprio nel più importante quotidiano italiano, si parla di questo personaggio che pensavo di conoscere e seguire soltanto io e qualche altro allucinato in giro per il mondo tramite magazine o tristi fanzine...
Difficile recuperare da questo positivo choc, ma difficile anche trovare una composizione più importante nella storia della musica avanguardista come i 26 minuti di "Kompakt Arcade" che apre questo disco. Racchiude al suo interno tutti i motivi di un album, ma anche di un intero movimento dove si sentono le influenze delle ricerche compiute da Brian Eno e anche un vago sapore artistico della cosiddetta Land Art.
Il disco si sarebbe potuto chiudere direttamente qui, per la forza sperimentale e per l'impatto spiazzante con l'ascoltatore, ma "Moving Chairs" - titolo che trovo affascinante come pochi altri - lascia ancora spazio a idee e ricerche interessanti.
Molto complesso, anzi forse uno sforzo di pazienza, arrivare alla conclusione del disco, forse un traguardo da coronare con un sospiro di sollievo ma ne vale la pena. Devo essere onesto che non ho mai ascoltato le tre canzoni (?!!?) consecutivamente e per questo non consiglio nemmeno voi di eseguire questo esercizio, se non come battaglia personale verso il mondo musicale, ma di lasciare entrare questi rumori, screzi elettronici ed elettrici appena percebili nel vostro quotidiano solo quando ne avete la predisposizione di animo.
Qualche tempo fa mi lasciavo contagiare da coloro che ritenevano un disco come questo un assoluto capolavoro, non che non lo sia, anzi forse rappresenta insieme a pochi altri un disco simbolo di una certa avanguardia, ma sarebbe falso dire che non rappresenti un ascolto ostico ostico ostico. Difficile da consigliare agli amici che, con un ghigno malefico, potrebbero poi suonare al vostro campanello e invitare a mettere questo cd dove non batte mai il sole, difficile mentire anche a chi legge queste righe, ma difficile anche non riconoscere che non sapere della sua esistenza sarebbe un peccato di ignoranza non trascurabile.
A casa vedo questo cd nei raccoglitori con stima e timore al contempo, come se telepaticamente gli parlassi: "So chi sei e cosa contieni, sei stato estratto 4-5 volte dalla polvere del tempo e mi hai stupito, colpito, innervosito, affascinato, ma quando ritorni nel raccoglitore - oh mio caro cd - non ti arrabbiare, sono più tranquillo perché so che ti ascolterò nuovamente tra qualche tempo dove, inutile negarlo, rappresenterai il miglior disco della vita."
Per pochi indimenticabili istanti...
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