Di questo disco si è scritto molto in Italia e all'estero.

E nonostante siano passati ormai quattro anni dalla sua pubblicazione, continuo a leggere cose splendide sulle otto tracce che Deca ci ha registrato sopra. "Simbionte" è un'opera sicuramente non per tutti i palati, ma ha il magico dono di un equilibrio formale che pochi album hanno. Intanto perchè dura solo una mezz'oretta - che è la distanza giusta per questo genere di sonorità - e poi perchè ha un livello di coinvolgimento mentale straordinario.

Di Deca si è detto spesso che è un alchimista del suono e che compone colonne sonore mentali: niente di più vero. La sua capacità di trasformare i suoni rende la sua musica affascinate e inquietante, con atmosfere che sfiorano direttamente il subconscio e stimolano l'immaginario onirico. In "Simbionte" voci e rumori d'ambiente nonchè strumenti tradizionali come il pianoforte sono stati elaborati in una complessa tessitura che sembra provenire da un altro pianeta. In brani come "Geminaut" o "Obscure Epidemy" si percepisce emotivamente qualcosa di differente da tutto ciò che la gente ascolta normalmente su un disco. Questa è musica che trascende lo spirito normale della composizione, lontana anni-luce da qualsiasi canzone o suite. Anche quando fa capolino qualche parte ritmica o orchestrale, si sente pulsare un universo misterioso.

Peccato che questo cd sia difficilissimo da reperire e che i collezionisti abbiano razziato le poche copie ancora in circolazione a prezzi stratosferici.

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