Benvenuti nella sesto capitolo di questa macchina di successo che sono i Deep Purple. Già, l'era Morse. L'uomo che eredita il posto storico di Blackmore. Ci aveva provato Bolin, ma l'eroina lo rovinò e lo uccise. Per qualche mese ci provò anche il guitar hero Satriani, ma rinunciò ad una valanga di soldi per la sua carriera solista (anche se adesso non guadagna briciole). Fu lo stesso Satch a consigliare Morse con il quale i Deep Purple compongono l'ultimo grande album degno di trademark (A. Band. On, Bananas, e Rapture Of The Deep non raggiungono la qualità di questo cd). Purpendicular è un cd fresco rinnovato dalle idee fornite da Morse. Intendiamoci non c'è confronto con capolavori come In Rock, Machine Head e Burn, anche perché offre un risvolto più pop, ma un brano come "Sometimes I Feel Like Screaming", brano melodico ma di elevata creatività, resterà in scaletta negli show fino alla futura e improbabile pensione. Il nuovo lavoro purpleiano si apre con un irresistibile funk/rock di “Vavoom: Ted The Mechanic” e da uno fantastico riff morsiano.

Scorrendo la track list i brani che risaltano sono "Soon Forgotten" con la sua trama gotica, "Somebody Stole My Guitar" per la graniticità del riff, "Loosen My String" altro brano molto melodico ma che ha qualcosa in più rispetto a “A Touch Away”. Deludente invece "Hey Cisco", che soprattutto in sede live, si dimostra, come è consueto in linguaggio musicale, vuota. Forse qualche de-visitatore non sarà d'accordo con le mia valutazione, ma dopo aver passato molto tempo ad ascoltare questo ottimo cd, non ho potuto elogiare le composizioni ed aggiungere il mio parere alla collezione di recensioni De-Baseriane.

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