I Deep Purple pubblicano nel 1974 l'album Stormbringer. All'epoca i Purple erano formati dalla Mark III, ovvero Ritchie Blackmore alla chitarra, David Coverdale alla voce, John Lord alle tastiere, Glenn Hughes al basso (e seconda voce) e l'intramontabile Ian Paice alla batteria.

Questo album si apre con la Title-Track "Stormbringer", un pezzo decisamente tirato, epico ed imponente a differenza di (come vedremo più avanti) altre tracce all interno di questo album. Stormbringer è stata sicuramente la traccia più fortunata dell'album, come già era successo nell album precedente con la title track "Burn"; è curioso il fatto che queste due canzoni si trovino al primo posto della tracklist dei rispettivi album. Dopo i quattro minuti di Stormbringer si apre la seconda traccia "Love Don't Mean A Thing", traccia sicuramente molto più tranquilla rispetto a quella precedente. Effettivamente in questa canzone la chitarra di Blackmore ripete un riff tranquillo in clean; il che permette al basso di Hughes di avere una parte molto rilevante e marcata. Siamo arrivati al punto di Holy Man... Altra traccia relativamente distensiva e rilassata con un ritornello che una volta che ti entra nelle orecchie non esce più. Sicuramente da notare in questa traccia le favolose voci di Coverdale e Hughes. La quarta traccia è Hold On, che comincia con un intro di tastiera e si sviluppa in un rock blues bello tirato e sempre molto marcato dal basso di Coverdale. Nel ritornello si può sentire un ottimo gioco di voci Coverdale-Hughes. È il momento di Lady Double Dealer, quinta traccia di quest'album. A mio avviso, questa è la canzone più bella del disco; un bell'hard rock spinto e tirato alla Purple. Sul riff principale si sente chiaramente lo stile Blackmore. Senza dubbio una delle migliori tracce dei Purple Mark III. You Can't Do It Right è la sesta traccia dell'album, e rispecchia la struttura di Love Don't Mean A Thing e Holy Man. Una canzone molto tranquilla con un geniale ed abbastanza complesso riff di basso del quale sono follemente innamorato. Si passa successivamente ad High Ball Shooter, un bel pezzo Rock come ne abbiamo già sentiti in precedenza; anche in questa traccia si sente la pesante influenza di Blackmore sul Riff-writing; si sente finalmente in questa canzone (eh si, abbiamo dovuto aspettare la settima traccia) un assolo di tastiere degno di John Lord. The Gipsy apre l'ottavo capitolo di Stormbringer ed è l'ennesima tranquilla canzone di quest'album. Una traccia molto espressiva con il cantato doppio Coverdale-Hughes praticamente sempre in atto. La traccia Soldier Of Fortune chiude quest'album. Una dolce ballata alla Blackmore con una voce di Coverdale che dà il meglio dell'espressività. Sicuramente dopo Lady Double Dealer e Stormbringer, questa è la traccia più bella dell'abum. Curioso è il fatto che queste tre tracce siano state scritte da Blackmore e Hughes senza l'aiuto di nessun altro.

Concludo dicendo che Stormbringer è un ottimo cd che ogni estimatore dei Purple dovrebbe possedere. Chiaramente non è paragonabile alle pietre miliari della Mark II, ma ha il suo perché.

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