"Perchè noi siamo il principale nemico di noi stessi"

Con questa frase si potrebbe riassumere l'intera filosofia del film più criptico del talentuosissimo Denis Villenueve, questo Enemy che tanto ha fatto discutere per la sua trama intricata e apparentemente (ma solo apparentemente) priva di logica e significato. Basato sul celebre romanzo di Josè Saramago "l'uomo duplicato", l'incipit del film è geniale. Un professore universitario conduce una vita monotona, senza particolari emozioni dopo un matrimonio finito in frantumi. Una notte durante la visione di un film nota che una delle comparse del suddetto è uguale e identica a lui (voce compresa). Allora lui compie delle ricerche per rintracciare quest'uomo. Questo film parte come un Thriller abbastanza classico, ma col passare dei minuti il film si evolve in una pellicola molto onirica, a tratti molto "Lynchiana", con alcune chiare influenze dei maestri Kubrick e Cronenberg. Questo film è un viaggio nell'inconscio di un uomo come altri, attraverso il suo passato che si ripresenta nel suo presente non come alleato, ma come nemico...come qualcosa da affrontare affinchè l'equilibrio raggiunto a causa dei suoi errori non si rompa.

Visivamente il film è curatissimo. La regia è degnamente gestita da un grandissimo Villenueve e dà una sensazione di claustrofobia continua, supportata egregiamente da una fotografia a tinte giallo sbiadito, simbolo di disagio e solitudine. Un Jake Gyllenhaal davvero mostruoso rende alla perfezione, interpretando due personaggi identici fisicamente, ma dai caratteri opposti.

Simbologie, tratti onirici, domande e misteri si dissipano per la durata di 90 minuti di film e mantengono alta la curiosità dello spettatore che prosegue la sua visione sperando (invano) di trovare risposta alle domande che il film pone di continuo attraverso una sceneggiatura davvero intricata, ma altrettanto curata. Appunto però, la sceneggiatura intricata e la mancanza di una vera e propria spiegazione fanno di questa opera un film NON per tutti, bensì relegata agli amanti del genere Thriller psicologico a tinte oniriche "Lynchiane" che non si lasciano spaventare dal dare al film una propria interpretazione. Pwerchè in fondo, come dice il film stesso prima di cominciare, "Il Caos è ordine non ancora decifrato".

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