Oggi recensisco (fra poco ci sarà un'inflazione delle mie recensioni sui Depeche Mode) qualche video contenuto nella raccolta "'86-'98", così come nella "'86-'98+" (2002) e "dissipati" in varie mini-raccolte come "Strange" (1988), "Strange too" (1990), "Devotional II" (1993). Le prime due raccolte sono reperibili in Dvd, anche i video di "Songs of Faith and Devotion" su "Devotional II", per quanto riguarda le altre due, mi sa che non sono state riedite in Dvd, e sono roba da collezionisti.

Ma veniamo ai video storici del gruppo di Basildon nell'arco che va dal 1986, anno dell'album "Black Celebration" (per cui ho un debole, il mio nick prende il nome dal celebre verso di "Stripped" - "You're breathing in fumes"). Recensire i video dei DM è cosa tutt'altro che facile, premettendo sopra di tutto la maestà di Anton Corbjin alla regia per la maggior parte di essi.

Partiamo quindi da quelli non Corbjiniani (ne citerò solo qualcuno). "Stripped" di Peter Care
Un quadro dark dei Depeche, che si mettono borchiati e coi guanti di pelle neri a dare mertellate alle macchine nella bella cornice notturna di uno sfasciacarrozze, probabilmente.
Ogni tanto compaiono i faccioni dei quattro come in un drive-in. Comunque si vede che non è un video di Corbjin, nonostante il dark dominante. Ma Peter Care si era già dimostrato fedele a temi dark-melanconici con la regia di "Shake the disease" dell'anno prima ('85).

"A question of time" è solo l'inizio del rapporto professionale che i DM stringono con Corbjin, video che alterna immagini di un live a immagini di un tizio che porta una neonata per sentieri scoscesi e autostrade, fino a consegnarla nelle mani dei Depeche (Alan Wilder è il primo a tenerla in braccio) e la piccola ne riceve protezione, e che protezione!
Corbjin è una mente malata (nel senso positivo), geniale, si mette a fare cose che vanno oltre l'ambiguità. E' il mistero del mistero, che si perpetua in video ermetici, in bianco e nero anche per "Music for the Masses" (1987), con "Strangelove", che ritrae le scenografie di quei film anni '40, una storia d'amore e sesso ambientata a Parigi e in una camera, voglio immaginare d'albergo, per fare le cose in gran stile. Alcune immagini Mtv le censura persino....

Poi c'è "Never let me down again" che è ambientato tra i campi di grano della penisola danese, e vede l'arcano Dave Gahan fuggire per una "ride" (un giro in macchina, che somiglia più a un'evasione in realtà!), e Martin e Alan che prima tentano di inseguirlo insieme col simpatico vecchietto-boss, che vuole che Dave se ne stia prigioniero in casa. Alla fine Dave fa fuori strada, poi è portato a casa dagli amici, quando è ormai sera, le stelle brillano, e Martin Gore si mette a fare Jack della Lanterna, nella più totale "darkness", con l'immagine del megafono "per le masse" che ritorna ad ogni video.
Il video di "Behind the wheel" è ambientato vicino Roma e vede Dave che prima sembra uno zoppo mendico, poi fuggire a bordo di una moto con una fanciulla che è al posto di guida, tanto per rispettare il tema della canzone. Qui a mio parere c'è un'ambiguità al contrario, nel senso che la canzone è una metafora ("You're behind the wheel" significa "Puoi farmi quello che vuoi"), mentre il video si attiene più al titolo e al significato più immediato."Little 15" è girato da Martin Atkins, poi c'è la parentesi 101 (con il filmato del tour con sottofondo "Everything counts" diretto da Pennebaker).

Indi arriva "Violator". Ad Agosto '89 c'è un video storico e memorabile che quando lo vidi per la prima volta, mi dissi: "Cazzo, ma il genio umano arriva a tal punto!" Corbjin in Spagna ha girato un video dove i Depeche Mode sono cow-boys che tornano al loro ranch e......scopano alla grande con le loro donne, ma anche sto video è molto ambiguo, con cavalli reali che godono, cavalli a dondolo, Wilder che suona l'armonica, Gore che fa il chitarrista blues texano, Fletch che si brucia soltanto sotto quel solleone e che fa finta di suonare una chitarra giusto per fare scena.

Dave qui sembra un cow-boss con quel cappello texano, quella giubbetta di jeans che gli dona stile che nessun altro avrebbe (sapete che Gahan è modello per Lindberg).
Arriviamo al video del re che gira i luoghi silenziosi e più paesaggistici del mondo con una sedia a sdraio a strisce rosse e blu. Anche qui ti chiedi che razza di uomo possa essere Corbjin, e questo l'ha detto Martin Gore prima di me. Una vertigine di video, con i Depeche che ogni tanto compaiono a ricordarti che sono i nuovi miti dark del pop o del rock (scegliete voi), rigorosamente in giacca di pelle. Alan Wilder qui se lo ricordano tutti (che stile anche lui!) con qualche lacrima.

Il video di "World in my eyes" (ci sono due versioni) è meno all'attenzione ma comunque da guardare.
Nel 1993 il tossico Dave (come ho già scritto nella recensione del "Devotional") si mette a fare il sex-symbol con una giacca a righe d'altri tempi, occhiali scuri, e un nuovo look, e soprattutto movenze memorabili che ricordano Jagger. Un'altra bella fanciulla, una Bibbia, una chiesa, un fazzoletto di quelli con cui si pulisce il calice con su scritto: DM. Un'iconografia eccezionale; i Depeche sullo sfondo, Martin Gore che va suonando spossato la chitarra nel deserto, poi alla fine Dave che si spoglia e si prepara a incontrare la sua "fede" (la fanciulla). L'ambiguità sta proprio qui: non si capisce mai se Dave si spogli per fare all'amore o la cosa sia simbolica, anche perché in nessun inquadratura Dave e la fanciulla compaiono insieme (aprite i vostri occhi!)

"Walking in my shoes" che ricorda l'Inferno dantesco con i peccatori che subiscono la pena del contrappasso e "In your room", con l'immagine della lampada dall'alto che ricorre ci mostrano un Corbjin fedele alle immagini di natura mistica, che meglio si addicono alle canzoni dell'album storico del 1993.

Poi ci sono i video di Ultra. "It's no good" è ironico e divertente, e ci mostra i Depeche che suonano prima in un locale dove si beve alla grande con delle ballerine di colore, e poi, dopo reciproche bottigliate in testa da parte dei clienti del pub, i Depeche e le ballerine prendono il taxi per l'Ultra Hotel dove devono suonare, ma il loro compenso viene fregato da un abile mariuolo in canottiera, mentre il tizio che sta alla reception si distrae nel vedere l'esibizione. Uno dei video più divertenti, con Dave in un completino kitch verde patinato con le paiettes, Gore con gli occhiali scuri e i capelli in gelatina, Fletch molto in foma, che però stranamente suona il contrabbasso.

I video di "Barrel of a gun" e di "Useless" sono molto amati dai fans perché ricordano i momenti bui passati dal frontman Dave Gahan nei due anni di assenza.
Nel primo Dave, ancora allucinato, lo troviamo alle prese con progetti degni di un eroinomane, incosciente, che si stiracchia prima sul letto, poi fa le bolle di sapone nella vasca da bagno, fino ad allucinarsi in un finale che sembra un film futurista.
"Useless" è ambientato in un'area brulla, dove i Depeche, in un'unica inquadratura per tutto il video, arrivano con una spider gialla. Solo alla fine si comprende che i Depeche si stanno rivolgendo a una tipa (che mistero, Corbjin).

Il video di "Home" è molto bello, malinconico, adatto al pezzo, ma non è diretto da Corbjin. Un tipo calvo e ambiguo, con la faccia pallida di morte, e che somiglia a Biagio Antonacci con qualche tonalità di colore in meno, si fa il giro di tutte le case, tra alienati, vecchietti goderecci, gente annoiata e omosessuali (emblematica è l'immagine del travestito che la fa in piedi con la porta spalancata). Un video che fa piangere, con Martin che ci strazia con la sua interpretazione, e Dave e Fletch seduti su un letto a riflettere assorti.

Il tipo smorto alla fine torna in cielo, su una stella, lasciando chi guarda il video a bocca aperta e con le idee confuse. Per la cronaca, il video è di Steve Green.
Infine c'è "Only when I lose myself" del '98, che ancora oggi viene trasmesso qualche volta da Mtv (forse perché lo considera più commerciale degli altri....mah!), e qui si chiude la parentesi della raccolta, che però non include "Halo" di "Violator", forse (anzi sicuramente) perché non è mai uscito singolo, ma è comunque uno dei video più belli, anch'esso diretto da Corbjin.
Insomma, un eterno film, tanta scena, tanta ambiguità, tanto dark, tanti dubbi e pensieri che ti accapponano la pelle: questi i video epocali dei Depeche Mode, con uno dei migliori fotografi/registi/scenografi di sempre: Anton Corbjin, che ha lavorato con REM, Nirvana, U2, e DM (non è poco....).

Una raccolta cult quindi, '86-'98 (12 anni), con filmati che un appassionato di musica alternativa e non, non può certo ignorare.

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