dEUS
Keep You Close

Credo sia la potenza del nome dEUS a farmi tornare chino sul blocco note (dire word fa troppo da figo) per parlare di Musica, parola che con il "Belpaese" più passa il tempo meno c'azzecca (a meno che non si vada a rovistare nel mesto ma produttivo underground).

Divagazione frustrata a parte, c'ero rimasto male per Vantage Point, o meglio, un acuto di buonismo ebbe la meglio sull'obiettività, cosicchè diedi un giudizio da "permissivo". L'ormai penultimo lavoro dei dEUS era si un prodotto godibile per chi si avvicinava per la prima volta a loro, non commestibile invece per i fan marchiati a fuoco con ancora nello stomaco l'eco degli archi stridenti di "Worst Case Scenario", le ballate imprevedibili di "In A Bar Under The Sea" o le scosse elettro-psycho-soft di "Ideal Crash".

Meglio ammetterlo subito però: quei dEUS scordiamoceli, è normale, forse è giusto così.
In alcuni frangenti di questo "Keep You Close" pare che il capo Barista e i suoi aiutanti si siano fatti un lifting per sembrare gli eclettici pazzoidi di un tempo anche se la line-up non è più quella storica. Sembra, si. Ma è pur vero che i lifting non portano grandi benefici (vedi Nina Moric). Ma ho detto appunto "momenti". Parliamoci chiaro quindi, "Keep You Close" è la cosa migliore partorita dopo Ideal Crash (assieme ai primi due brani di "Pocket Revolution"). Facile, direte voi. In ogni caso da una settimana non riesco a non ascoltare almeno una volta al giorno il brano che da il nome all'album. Keep You Close è una perla, un pezzo di rara intensità con una linea e un'esecuzione vocale perfette.
Raramente ho sentito Tom Barman far uscire la propria voce così calda e avvolgente. Scarno di chitarre, il pezzo in questione vale quasi da solo l'album (tipo quando si dice "quel gol vale da solo il prezzo del biglietto") ma, lo so, non ci si può mica accontentare di un grande pezzo.
Così, tra archi che iniettano malinconia e uno xilofono che saltella sul tappeto, si passa all'ottima "The Final  Blast", uno dei picchi dell'album per sonorità e ispirazione. Sono questi i dEUS che vorrei sentire oggi (senza pretendere una "Jigsaw You"), incuriositi e, di conseguenza, mai banali.

Ma pare sia difficile oggi chiedere alle tue storiche band preferite di partorire qualcosa di importante senza vederle inciampare in loro stesse. Anche se dipingo il disco in questione come il meglio da "Ideal Crash" in poi, i non più giovanissimi di Anversa incappano in due o tre passaggi sostanzialmente inutili, quelli che li vedono giochicchiare pericolosamente a fare le star (star che in fin dei conti non sono mai state nè saranno mai, eccetto per Tom Barman nei live al quale piace e non poco impersonificarsi tale) schitarrando motivetti banali e infarcendo con cori e spunti ben poco accattivanti le tracce citate (un po' il sunto del disco precedente). Pezzi come "Ghost" o soprattutto "Constant Now" (non capisco poi perchè fare di questo il primo singolo) non riesco proprio a digerirli. Finiscono per essere tristi Architetture (chi vuole colga) senza una vera anima, più che altro poco credibili, artefatte.
Il peggio però è passato, se si eccettua quindi per queste cadute il lavoro nel suo complesso è più che dignitoso. Tornando a parlare delle cose più significative di questo "Keep You Close", "Twice" come anche "The End Of Romance" ne sono parte portante. 

Appena abbassano la manovella dei BPM i dEUS si accendono oscurando il resto. Sono Ancora capaci di prodursi nelle loro pennellate cupe (vedi "Easy") alternando più momenti contrastanti tra loro in un' unica traccia senza perdere la bussola. Cazzo, saranno pur i dEUS, no? O preferite canzoncine da una botta e via e frangette ingellate di nuove meteore indie? Tra bassi distorti, pianoforti saltellanti e liriche da fottuto romantico (altro che End Of Romance...) chiudete gli occhi nell'epilogo dell'album, realizzerete che anche senza le corde vocali del Barman c'è comunque qualcosa di importante che arriva alle vostre orecchie viziate dagli scorbutici capolavori che ci hanno regalato nel tempo.

Doveroso offrirgli una nuova chance.