Dopo aver annunciato lo scioglimento degli "Strapping Young Lad" e della "Devin Townsend Band" e le dichiarazioni riguardo al bisogno di una lunga pausa dopo caterbe di album pubblicati in tutti questi anni, ecco che Devin ritorna sulle scene con "Ki" , primo di una serie di quattro dischi che dovrebbero usicre nell'arco di quest'anno. La cosa strana è che tutto questo avviene a nemmeno due anni di distanza da queste dichiarazioni, periodo nel quale ha tralaltro pubblicato un'altro lavoro "Ziltoid The Omniscient", quindi di pausa vera e propria non si può dire visto che band come i Tool pubblicano un disco ogni 4 anni.

Però molte volte questi geni così proficui (altri esempi possono essere Frank Zappa, John Zorn o Mike Patton) tendono a non organizzare bene le proprie idee e pubblicare al più presto possibile qualunque cosa gli passi per la testa, quasi come se la musica fosse un peso da cui liberarsi per dare spazio alle idee nuove che si presentano. Infatti questo "Ki" è un progetto dagli ottimi spunti che però non vengono concretizzati bene nella forma canzone.

Si passa da influenze post-rock alla Mogway ("Terminal" e "Winter") a passaggi jazz e rockabilly ("Ain't Never Gonna Win" e "Trainfire") per finire a ballate acustiche ("Quiet Riot") il tutto suonato con una cura per gli arrangiamenti a dir poco eccezzionale; però manca il gioiellino, la canzone speciale che vale da sola l'acquisto dell'intero disco, cosa a cui Townsend ci aveva sempre abituati fino a poco tempo fa. Comunque vi starete chiedendo se il disco è valido o meno.... e vi posso assicurare che ciò che ascolterete è molto professionale e maturo, ciò non toglie che io avendo adorato progetti come "City", "Terria", "Infinity" e "Alien" non posso non avere un minimo di delusione riguardo alla linea che ha intrapreso la sua musica a partire da "Synchestra" del 2006, dove abbiamo una specie di summa di tutte le sperimentazioni fatte nei diversi dischi in passato.

Nonostante ciò è da apprezzare il fatto che dopo anni di carriera Devin abbia ancora voglia voglia di sperimentare e far evolvere la sua musica e non si sia mai abbassato a fare dischi fotocopia nonstante gli avrebbero sicuramente dato più popolarità e consensi (vedi ultimo dei Metallica).

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