Difficile dire se questo sia il migliore lavoro della band fiorentina. Una cosa è certa: i veri Diaframma non vanno ricercati tra le nebbie della darkwave; l'album d'esordio "Siberia" è da considerarsi un semplice episodio (per altro perfettamente riuscito). E' il punk il vero amore di Federico Fiumani (leader, chitarrista e autore dei testi), un punk controllato e mai portato all'eccesso.
"Boxe" è un disco che gli stessi Diaframma hanno definito "difficile" e ascoltandolo risulta chiaro il perché di questa affermazione. E' una miscela di emozioni, un'opera densa di significati: c'è l'amore, l'infanzia, il lottare, la caduta, il rialzarsi e riprendere a lottare. La lotta. Questo il tema centrale che meglio non poteva essere espresso se non attraverso la metafora di uno sport duro quanto carico di fascino qual è la boxe.
La versione originale del disco prevedeva dieci tracce soltanto; testi di rara bellezza, suoni semplici e decisi. Dopo un inizio incalzante con "Adoro guardarti" e lo splendido rock melodico di "Blu petrolio" si approda sulle dolci note di "Dottoressa"; pochi accordi delicati e poi un'inaspettata svolta punk. Ben diversi sono invece i toni soffusi di "Un temporale di campagna", che assume i contorni vaghi e indefiniti tipici del sogno: un bambino impaurito dai lampi, qualcuno che sussurra "giovane voce non avere paura del buio...". E' il ricordo di un infanzia non sempre facile e condizionata dall'assenza di una figura paterna. In chiusura troviamo "Caldo" dove per la prima volta scopriamo la voce di Fiumani. Sul finale esplodono le sue prime timide urla, che tanto frequenti si faranno invece nell'immediato futuro.
E poi c'è "Boxe", la canzone che da il titolo all'album e ne riassume lo spirito. E' una vera e propria scarica di energia, il rifiuto di subire passivamente una sconfitta: "...La voglia delle mie idee ha la forza di un pugno in faccia a chi me le ha negate". Perfetta l'interpretazione di Miro Sassolini, che con la sua calda voce riesce a impreziosire ulteriormente questo capolavoro.
Questi sono i Diaframma, questo il loro disco più affascinante. Io stesso ad un primo ascolto non sono riuscito ad apprezzarlo fino in fondo; ora ne sono stato rapito e mi stupisce il fatto che non sia diventato una pietra miliare del rock italiano. Altro non resta se non augurarsi che, a più di vent'anni dalla sua uscita, ne venga infine riscoperto il valore...
Elenco tracce e video
Carico i commenti... con calma
Altre recensioni
Di nick81
Il terzo disco dei Diaframma rappresenta un'ulteriore svolta nella loro musica.
Il canto di Miro Sassolini appare ancora più barocco e fa sempre la parte del leone.
Di under
"Boxe perché c'è in lei la lotta, il fascino, il senso di precarietà, la voglia di riscatto da una vita balorda, un senso di lealtà e di umanità profondo" (Federico Fiumani).
"Voglio stare ad aspettare e leccarmi le ferite sotto un cielo di stelle..." (da 'Boxe').