Il concerto dei Diaframma. Ci vai, perché Fiumani è sempre Fiumani. Ci vai, così compri il disco nuovo. Ci vai, perché è pur sempre un concerto. Ci vai, come se fosse apatia. E poi cominci a saltare, a correre, a chiedere una sigaretta anche se non fumi. A trepidare perché è già mezzanotte e lui non è ancora sul palco. E poi arriva. Salta, si mette in posa, sorride se ti scateni con lui e urli "Un Giorno Balordo" prima che possa cantarla. Non ti basta: vuoi di più, vuoi mettere in macchina il suo nuovo disco. Rimetterlo, urlarlo, rischiare un incidente. C'è sempre qualcosa che ti lascia senza fiato e allo stesso tempo con la voglia di urlare di più.

Sembra una robetta, "Niente di Serio", come sembrano brutte le sue copertine. Dieter Meier, lui sì che era un maestro sotto quell'aspetto. Le copertine dei dischi dei Diaframma sembrano brutte: sono gli oggetti del presente umano o gli stati d'animo di Fede. Stavolta torniamo agli scapigliati. Giacomo Favretto, "Il Sorcio". Sembrano brutti, inquietanti, ma gli scapigliati non hanno mai scherzato. E neanche Fede. Fiumani è serissimo quando suona, è serissimo quando scrive. E' serissimo perché in quello che fa c'è lui, non si può scherzare con se stessi. Bisogna metterci tutto. E chi ascolta deve fare uguale: non può stare seduto, non può essere indifferente. No, è la botta di energia del rock e ci spinge a preferire i dischi dei nostri artisti. In qualsiasi momento può arrivare un riff speciale, un assolo di chitarra, una frase memorabile. In qualsiasi momento. E' come fare l'amore: intenso, viscerale, un po' da maiali e dannatamente sincero. Altrimenti si cercano altre cose, ci raccontiamo bugie od analisi da sociologi: Tu mi parli di Rocco Siffredi come l'idolo delle nuove femministe. Bisogna essere in due: uno che ascolta, l'altro che suona. Qualcuno che desidera, qualcun'altro che si concede. Vieni qui, lo so che sono grasso ma sto impazzendo. Ehi, non avere paura di me... e te lo sto cantando. Fiumani non è da solo come non siamo da soli nei momenti importanti. Lorenzo Moretto suona con lui da molti anni, probabilmente il suo sogno sarebbe fare sezione ritmica con Les Claypool (negli anni '90 suonava canzoni ispirandosi ai Primus). E' un fedelissimo di Fede, cura anche l'artwork dei dischi. Con la batteria è feroce, rock. C'è Luca Cantasano, uno che di giorno dirige un ospedale psichiatrico. La notte suona con le magliette di "Star Wars" o de "Il Padrino". Suonano bene: ricamano i testi, accompagnano la chitarra. E' tutto più bello. Forse è lo studio di registrazione. 

Quando comprerai "Niente di Serio" ti accorgerai che c'è qualcosa di nuovo nell'aria. Nonostante tutto c'è sempre posto per le cose belle, ben fatte, vere e senza nascondere i difetti. Da innamorarsene all'istante. Non è un disco perfetto, in senso stretto musicale. E' un disco perfetto, nel senso più alto delle cose. E nel cuore degli Ultras. Ma si sa, il tifo Ultras prescinde dalle sconfitte e dalle delusioni. E quando tornano i giorni belli si esulta di più. Non sono stati giorni belli per me: le cose mi sono esplose di mano e mi hanno colpito come un pugno in faccia. Sono ancora appeso alle corde. Solamente tu puoi farmi rialzare. Madre Superiora, con gli occhiali mi piaci ancora di più. Alzami, dammi un bacio, andiamo a letto. Ecco quello che non ho fatto. Un sogno nel cuore: sperma nell'occhio. Non proverò ad essere Fiumani: proverò ad amarti come Fiumani ama le Donne e la Musica. 

Grazie Fede. Un tuo tifoso che aspira a diventare un Ultras. Chissà se sarò mai un uomo un giorno

 

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