Penso che Dick Dale sia uno dei chitarristi rock più ingiustamente sottovalutati dal grande pubblico. C'è stato un piccolo revival con l'uscita di "Pulp Fiction" che aveva in colonna sonora una sua versione della canzone tradizionale turca "Misirlou", comunque tutto sommato ben poca cosa. E' un po' un'ingiustizia che quando si parla di musica surf a tutti vengano in mente solo i "Beach Boys", che in realtà un vero gruppo surf-rock non lo sono mai stati secondo me, senza nulla togliere a Brian Wilson che rimane un eccellente songwriter.
Dale è uno dei maggiori esponenti di questo genere nato in california all'inizio degli anni '60. Gran parte dei pezzi surf sono strumentali, in completa contro tendenza con la consuetudine dell'epoca, e c'è un grande uso di vibrati e di riverberi, qualcuno ha detto che il loro suono è in qualche modo umido, come se la chitarra fosse suonata sott'acqua. A quanto pare l'idea era all'inizio quella di esprimere in musica le sensazioni provate facendo surf sulle onde. Il lavoro di Dale negli anni '60 in realtà era a stretto contatto con la Fender proprio per lo sviluppo e nel collaudo degli amplificatori, come dice lui: "Nei tardi anni '50 eri limitato dal tuo amplificatore. Ho lavorato con Leo Fender, facendone saltare in aria più di sessanta, finchè lui non venne fuori con il Dual Showman che riusciva a sostenere il mio pesante picking."
Nel suo stile c'è senza dubbio una certa influenza etnica di radice mediterranea, il padre di Dale in effetti era libanese. "Misirlou" era un pezzo molto popolare nella Rembetika greca negli anni '40. Gran parte della sua tecnica chitarristica piena di vibrati sembra in effetti mutuata da strumenti tipo il mandolino, a Dale il merito di averla applicata alla Fender Stratocaster, cosa di sicuro tecnicamente assai difficile da fare in modo così fluido e naturale.
Molti hanno detto che questo genere di musica è stato penalizzato un sacco dal fatto di venire alla luce poco prima dei Beatles e della "British invasion", come la chiamano in america. Comunque rimane il fatto che è stata un'influenza preziosa per le persone giuste, in primo luogo per Jimi Hendrix. In "Are you experienced?", nel pezzo "Third Stone From The Sun", c'è appunto una dedica: "You'll never hear surf music again", infatti Dale stava disperatamente lottando col cancro nel 1967. Quasi miracolosamente ne guarì, e tutt'oggi è ancora in forma (proprio quest'inverno l'ho visto in concerto, considerate che adesso ha quasi settant'anni).
Il presente "Best of" raccoglie in gran parte pezzi dei primi anni '60, che in realtà è suo periodo significativo, in quanto per tutti gli anni '70 credo che abbia smesso di fare musica, iniziando di nuovo pigramente ad incidere qualcosa nei tardi anni '80. Ci sono degli autentici classici tipo "Let's go trippin'", "Shake 'n' stomp" o "The Wedge" che sono assolutamente fantastici. C'e' pure una versione di "Pipeline" con Stevie Ray Vaughan.
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