"Ci sono cose più importanti del cuore nero di certe fanciulle affascinanti" (Cose che cambiano tutto)

Diego Mancino è uno di quegli artisti non facilmente inquadrabili se non guardando indietro nel tempo (gli anni '70), milanese con varie esperienze all'estero (Francia e Inghilterra) grazie al padre, direttore di orchestra, ha fatto parte di vari gruppi, Mary quant, Achtung banditi (dal celebre film) e Solar flares. Il personaggio ricorda Ivan Graziani, la sua musica gli Afterhours per il costante richiamo agli anni '70 e la sua voce Fausto Leali, ma, a parer mio, tutti gli accostamenti sono inutili perchè ascoltandolo risulta subito evidente una forte personalità nonchè una qualità eccellente.

In un periodo in cui dall'estero arrivano cloni e cloni dei cloni, dove è sempre più difficile distinguere l'originalità "Cose che cambiano tutto" ci ricongiunge con il nostro passato recente e solletica il cuore, musica per tutti e cioè il vero senso del pop, ma il rock è sempre presente. A che serve innovare e rinnovare, inventare nuovi stili se qualcuno è così bravo da nuotare in sonorità "deja-vù" e creare qualcosa che resterà nel tempo, veramente. Diego Mancino racconta la nostra vita (o la sua) quella di tutti i giorni e lo fa semplicemente, con la sua voce graffiante e melodie perfette "così sicuro e immobile" (Mush). Testi stupendi che si fanno ascoltare e seguire, "what a surprise" (Il centro cangiante dell'universo) per noi che gli anni '70 non li abbiamo vissuti o eravamo troppo piccoli, scoprire che dopo tutto quello che è passato, in quella musica ci siamo anche noi, "la ruggine splende vestita di rosso" (Una buona ragione) come i tuoi vestiti, Diego, e come il calore che ci passa la tua musica, ebbene sì, la vita è "Un tiro di dadi" e noi che siamo chiusi nelle nostre piccole realtà vorremmo la nostra "pace relativa".

Queste sono "Cose che cambiano tutto", perchè adesso il resto può essere visto da un'altra prospettiva e il pop-rock è targato Italia. La "luce accecante del giorno" si ricongiunge con la notte... grazie Diego... "cosa vuoi di più ?"

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