L'estate o la prossimità di essa ha giocato un ruolo importante nella carriera dei Dire Straits, infatti oltre ad essere la stagione preferita per i tour, è anche il periodo prescelto per pubblicare dischi. Così è stato per questo "Live At The BBC" apparso sul mercato il 26 giugno 1995, composto di ben sei tracce tratte dal primo omonimo lavoro, da "What's The Matter, Baby?" (indovinatissimo trait d'union tra "Sultans Of Swing" e "Lady Writer" ed unica testimonianza composta a quattro mani dagli allora fratellini Mark&David) e da una versione di circa undici minuti di "Tunnel Of Love" eseguita in Germania il 31 gennaio del 1981.
Questo bel dischetto riporta alla luce una serata del luglio 1977 nella quale la formazione a quattro dei DS (Mark Knopfler: vocals-lead&rhythm guitar, David Knopfler: rhythm guitar, John Illsley: bass and Pick Withers: drums), propone quasi per intero il lavoro d'esordio conferendo a brani come "Down To The Waterline", "Six Blade Knife" e "Water Of Love" una veste non così differente da quella delle studio-versions, ma ugualmente fluida e piacevolmente grezza. L'assenza di tastiere (fatta eccezione per "Tunnel Of Love" dove non troviamo più il fuggiasco David, ma Hal Lindes on guitar and Alan Clark on keyboards), fà si che siano gli strumenti basilari di ogni rock band che si rispetti a tatuare quel sound, che per gli Straits sarà come per il dna per gli esseri umani. La velata mestizia dietro l'interpretazione di "Wild West End" concede il lato della medaglia meno conosciuto della band, aiutando chi ascolta, a capire quanto sia ampio il terreno musicale su cui muoversi; attraverso "Lions" ci avviciniamo a delle sonorità armoniose in cui le simpatie country di Mark Knopfler filtrate con la giusta elettricità, raccolgono risultati ragguardevoli. La versione di "Sultans Of Swing" (annunciata senza applauso), ritengo sia una delle più belle live-versions immortalate su cd, mostrandosi nel suo insieme arricchita di un sound più ruvido e di una ritmica tipicamente aggressiva che non gli fà di certo perdere il confronto con l'originale.
Non ci sono dubbi che con questa uscita si sia voluto supplire alla mancata messa in commercio sull'intero pianeta di "Live In U. S. A." (pubblicato solo per il mercato statunitense nel 1979), ma anche per soddisfare quello stato di assuefazione di molti fans accaniti, che bramavano di conoscere quel periodo molto breve di "non popolarità" di una band che da quasi subito ha occupato stabilmente una posizione nel firmamento del rock mondiale. In sostanza fino ad oggi l'unica testimonianza ufficiale per poter apprezzare l'abilità e la maestria di... four craftmen just doing their job: Making Music!
Carico i commenti... con calma