Anybody who finds nothing to love here, has either got problem with the essential fabric of rock and roll or cloth ears.

Correva l'anno 1993 e la colossale tournée in supporto alla promozione di "On Every Street" si era già conclusa da un po', quando a meno di due anni dalla precedente pubblicazione i Dire Straits riuscivano a dare un segno della propria esistenza con l'uscita del live "On The Night". Il presente lavoro si apre come il precedente, facendo giocare il ruolo di cerimoniere ed anche quello di scaldare la folla in cui riesce benissimo a "Calling Elvis", a giudicare dal battere delle mani e dalle voci del pubblico presente. "Walk Of Life" è il divertimento trasformato in musica che tira dentro l'ascoltatore così come lo faceva lo spassosissimo video (nicknamed "the sport bloopers") in heavy rotation per diversi mesi. Tirar fuori dieci brani dal cilindro dei Dire Straits non è stata cosa facile per generare un ottimo cd, ma forse è stato un po' eccessivo prenderne cinque solo da "On Every Street"; perciò accogliamo a braccia aperte una sequela di hits appropriati dall'incantevole "Your Latest Trick", passando poi per la rigogliosa "On Every Street", la tenera "You And Your Friend" e la tigliosa "Heavy Fuel", che personalmente ritengo una delle composizioni di maggior valore siglate da Mark Knopfler.

È giusto sottolineare che la "piega" presa dagli Straits negli ultimi due lavori in studio (e cioè quella di considerare il gruppo un coinvolgimento anche di "esperti" musicisti e conoscenti), trova conferma su questo dischetto, presentandosi all'adorante folla con nove elementi che incidono in maniera positiva sulla resa del prodotto, dando ai brani eseguiti una veste più elegante e raffinata, in alcuni casi superiore alle versioni in studio. I dieci minuti di "Romeo And Juliet" non suonano come una favola già sentita (o peggio ancora riciclata), ma come una splendida composizione rivisitata ed al passo coi tempi, capace di incantare al primo ascolto, come quando vide la luce sul disco dalla copertina rossa. Su "Money For Nothing" (ingiustamente mutilata dell'intro!) non credo ci sia più nient'altro da dire, se non che risulta essere riconosciuta come il brano più popolare della band, rappresentando l'ultima scarica di energia del concerto prima del delicato commiato che avviene attraverso uno dei monili - "Brothers In Arms" per l'appunto - che più condensano i caratteri fondamentali dei Dire Straits: quasi nove minuti di deliziosa poesia, al servizio di carezzevoli assoli in grado di esplorare il lato più intimo di chi ha deciso di farsi teneramente cullare da questa chimerica composizione.

Un lavoro che nel suo insieme valuto di ottima fattura e che ritengo più completo - seconsiderato un tutt'uno con "Encores" (il mini cd uscito qualche settimana prima contenente tre brani dal vivo non inclusi su OTN, n. d. a.) - di Alchemy ed allo stesso tempo un mezzo molto utile per conoscere il live act del gruppo, pur se il dvd rimane il supporto più completo. Per coloro i quali si sentano in dovere di pensarla differentamente, suggerisco di rileggere l'introduzione e di farla propria.

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