Nel lontano 1984 il glam o hair metal imperava un po' dappertutto, con gruppi quali Motley Crue, Twisted Sister e New York Dolls. Gruppi che avrebbero gettato le basi per artisti del calibro dei Guns'n'Roses. Tra di loro c'erano anche questi Dokken, tra i più sottovalutati.
E Tooth And Nail è di sicuro il loro capolavoro. Questo masterpiece inizia con un arpeggio di chitarra da brividi del bravissimo George Lynch, per  poi esplodere nella fantastica e violenta titletrack. Il disco scorre via in modo leggero con pezzi quali "Just Got Lucky", "Heartless Heart" e "Don't Close Your Eyes" ma è con "When Heaven Comes Down", "Into The Fire" e "Bullets To Spare" che si vola nel paradiso del metal anni '80. Naturalmente per quanto riguarda i testi non ci si può che aspettare storie di cuori spezzati e di donne, ma questo tipo di musica era famoso anche per queste tematiche. Il capolavoro del disco, comunque, è la traccia numero 9, "Alone Again": il titolo è molto esplicito per ciò che riguarda il tema trattato (di nuovo solo/le mie lacrime cadono come pioggia/di nuovo solo/senza te, ecc.), ma le melodie, l'assolo e la fantastica e inarrivabile voce di Don Dokken la pongono sulla cima della montagna di ballads che sono state scritte negli anni '80. Il finale invece è una deflagazione esaltante col ritmo sostenuto masempre arioso e vario di "Turn On The Action", con ancora uno splendido assolo.

In definitiva, da ascoltare se vi piacciono i Crue, gli Skid Row o roba del genere, e soprattutto perchè è un capolavoro e sarebbe un'ingiustizia lasciarlo nel dimenticatoio dove è stato relegato.

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