.. "Sorrow", appunto .. Soprattutto molto, ma moooooooolto "Sorrow".. e tanta voglia di "Hate"!
Prima di adoperarmi all'esecuzione del massacro di questo disco dal titolo chilometrico vorrei fare una precisione. Ossia, quella che impone di dire che questo è il primo album dei "Domain" che il sottoscritto ha ascoltato e che, probabilmente, sarà anche l'ultimo.
Le ragioni che mi hanno spinto ad ascoltarlo sono molte. Tra le tante, posso citarvi quelle che vanno vaneggiando al fatto che la suddetta band sia una band di culto attiva dal lontano 1987 in terra teutonica. Poi ci sarebbe anche il voto al disco dato dal magazine "Rock Hard" che lo addita come un album "più che sufficiente", quindi sopra la media, ossia "ascoltabile" (dovreste davvero leggervela la recensione..).
Insomma.. Come dire.. Le prospettive ad un "buon ascolto" o, comunque, un ascolto invitante e, tuttavia, non pessimo, c'erano.
Però, però, però.. Stiamo sempre parlando del power metal. E, quando ci si avventura tra i terreni del power, bisogna camminare con i piedi di piombo. Ecco perché ho preferito scaricare prima il disco per poi recensirlo.
E adesso procediamo pure al massacro.
Inizio subito col dire, usando uno dei miei modus dicendi più stra-abusati, che questo disco fa davvero schifo al cazzo.
E già questo potrebbe bastare per dire che siamo di fronte all'ennesimo disco di merda, ragion per cui dovrei aver raggiunto il mio primario obiettivo, ossia quello di invitarvi a non scaricarlo neppure.
Ma voglio infierire. Andrò avanti.
Questi "Domain" non so cosa abbiano fatto negli anni precedenti (in verità la cosa mi incuriosisce non poco, sarà, forse, solo questa la "mela marcia"?). Ma proporre un disco di power metal dove, pare, si siano decisi ad accantonare la componente sinfonica in favore di un metal più potente, aggressivo e roccioso, non credo abbia pagato molto alla band.
Perché il tutto è scontato e noioso. Anzi: noiosissimo.
Prendiamo, ad esempio, la first track: "Picture The Beauty". Un buon riffing pesante di apertura ma tutto viene distorto da un pessimo modo di costruire la song che risulterà un plagio, nel refrain, di "Tears Of Madrake" degli Edguy (è palesemente rubato, una fotocopia). Se io fossi Sammett mi sarei già recato in Germania per rompere il culo ai "Domain" e al loro singer merdoso Nicolaj Ruhnow (che, a quanto pare, ha sostituito il precedente cantante Carsten Schultz.. altra ragione per la quale vorrei ascoltare i lavori precedenti della band per farmi un'idea un po' più oggettiva. E se devo soffrire, che sofferenza sia! Come si dice: senza la sofferenza non si va in Paradiso..).
Detto questo, le altre song poco si discostano dall'opener. Tutte costruite alla stessa maniera, tutte molto simili tra loro, tutte strapallose e noiose.
Fatto salvo "Circle Of Give And Take" (song "leggermente" meno noiosa delle altre), il disco si perde nel nulla più totale (basta ascoltare l'orrenda "Inner Rage").
Ah, già, quasi scordavo un dettaglio. Non che faccia la differenza in positivo ma vediamo se siete intelligenti. Cosa è sempre presente in un disco di power metal? Non ci arrivate? Ma logico: la ballatona di turno che, a questo giro, risponde al nome di "12 O'Clock", inserita tanto per smorzare l'eccesso di bruttura delle song. Ora, non crediate che la ballad sia bella. In realtà non è neppure carina. A dir la verità fa anche un po' schifo e non serve a un beneamato stracazzo chiodato. Serve giusto da riempitivo, come è giusto che sia in questo tipo di dischi. Così come è scritto nelle regole del buon "power merdallaro" che si rispetti: "inserire almeno una ballad di merda, possibilmente strappalacrime e diabetica, per smorzare l'ascolto dell'album, onde poi riprendere con la solfa lasciata in sospeso nelle song precedenti".
Era giusto così, tanto per citarla.
Un disco inutile, un disco palloso, un disco che vi farà cadere le braccia e che, una volta in piedi, vi impedirà di camminare normalmente perché avrà prodotto un rigonfiamento ai vostri poveri testicoli martoriati. Testicoli che vi trascinerete per tutta la casa, almeno fino a quando non sarete riusciti a togliervi dalla testa quelle orrende melodie pacchiane e monotone di 'sto polpettone di power merdal del cazzo.
Ascolto, invece, consigliato, a tutti coloro che, a causa di una scarsa motilità del colon o dell'apparato intestinale, fanno fatica a cacare e soffrono di una stipsi di tipo "ostinata" o "cronica". Vedrete che dopo un paio di song (ma sarà sufficiente la sola "Picture Of Beauty") correrete al cesso con in mano la carta igienica, canticchiando il disgustoso ritornello per stimolare, ancor più, le attività motorie intestinali.
Scusate se interrompo tutto molto bruscamente ma.. Adesso devo proprio scappare a cagare!!!!
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