Premessa: molti penseranno che ricondurre il disco in questione al solo Fagen possa essere ingeneroso, essendo in compagnia del fior fiore della scena soul newyorkese, da Boz Scaggs a Michael Mc Donald; sia allora considerata solo una semplificazione bonaria per facilitare una eventuale ricerca e lettura della recensione.

Ma veniamo al disco.

Spesso le reunion di grandi nomi della scena musicale sottendono ambigui fini di botteghino, spacciando per riuscite, prove incolori e track list da regalo natalizio del nome di turno...niente paura, non è il caso del disco in questione!

The New York Rock and Soul Revue è un happening trasudante di Tamla Motown con l'esecuzione di autentici pezzi manifesto come "Knock on Wood" o "Madison Time" impreziositi da un approccio soul jazz come solo Donald Fagen e Michael Mc Donald sanno fare.

E se le performance più levigate sono affidate ai succitati Donald(s), quando l'arrangiamento si fa più tagliente ed asciutto si erge su tutti la vocalità prorompente di Phoebe Snow che si arrampica letteralmente sulle note sopra il rigo e conferisce un'energia al calor bianco, o meglio nero, a song come "At Last".

L'album contiene autentiche perle come "Green flower street", "Pretzel logic" e "Chain lighting" di Fagen, eseguite stavolta con un feel più "groove oriented" a scapito di qualche ricamo di maniera, oppure una fantastica "Driftin' blues" cantata da Charles Brown con una nasalità da vero blues del Delta.

Inattesa irrompe poi la sfiziosa "Drowning in the sea of love" di Boz Scaggs scandita da un riff di piano elettrico e dai cori black del refrain, che richiama perfino Burt Bacharach in qualche soluzione armonica, ma che fa decollare i musicisti durante i susseguenti solos, cosi come la civettuola "Groovin'' ci riporta in autentico clima Motown con Fagen che supporta con la sua immancabile diatonica l'orecchiabile ritornello che ribalza su coretti alla Temptations.

Uno dei pezzi più raffinati di questa Revue, a modesto parere di chi scrive, è la famosa "Minute by Minute" di Michael Mc Donald resa celebre dai suoi Doobie Brothers, che nella veste live acquisisce maggiore dinamica emozionando l'ascoltatore attraverso il rauco ed affascinante vocalismo di Mr. Mc Donald.

Un boato ed è subito...Steely Dan.

Una "Pretzel logic" è l'ennesimo gradito tributo della compagnia a Fagen che non si risparmia affatto mentre aggredisce i tasti del suo piano e si avvita al microfono articolando le sue biascicate strofe, contagiato dall'entusiasmo della serata e forse dalla carica che solo una musica con un'anima nera può dare.

Ma sono gli ultimi fuochi, siamo già all'epilogo, affidato al Reprise di  "Madison Time" ed alla meritata presentazione delle stars e del gruppo tra applausi scroscianti e volti soddisfatti.

Così come a volte una pizza tra amici può trasformarsi in una serata indimenticabile, una reunion di vecchie volpi da palcoscenico come questa può diventare un disco evento che, non sappiamo se abbia soddisfatto il botteghino, ma certamente le orecchie il cuore e l'anima di chi c'era e di chi oggi ha la fortuna di ascoltarlo saranno debitamente ricompensate dell'attenzione concessa.

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