1979. La Disco stava per affondare, Donna, come tutti sappiamo, sarebbe affondata col genere di cui era stata Regina, senza più riemergere se non con album dimenticabilissimi. Insomma, Bad Girls è l'ultimo disco valido di Donna; l'ultimo in cui collabora con Moroder; l'ultimo con l'etichetta Casablanca.

A livello di vendite questo album fa parte della celebre trilogia di doppi dischi che Donna piazzò di fila al primo posto nella classifica (prima viene il meraviglioso Live & More dal vivo, poi questo disco di inediti, infine On the Radio, un greatest hits). Mi sembra chiaro che questo momento significhi una cesura netta nella carriera di Donna, che si potrebbe spiegare nel più semplice dei modi: dischi belli fino a qui, dischi brutti da qui in poi. Quindi Bad Girls è il colpo di coda, ma ragazzi, che colpo di coda!

Intanto bisogna dire che (purtroppo) a Moroder e Bellotte, che avevano scritto e composto con lei gli album fino a quel punto, vengono affiancati altri autori. La ditta Moroder - Bellotte - Summer era perfetta, e di fatti i brani migliori di questo doppio LP sono figli loro. Per me Bad Girls è un po' il Disco bianco di Donna, dentro ci troviamo davvero di tutto, ora faccio un rapido riepilogo:

Hot Stuff spicca per essere un manifesto del crossover, con l'assolo di chitarrone, evoluzione coraggiosa dei brani riempi-disco dei gloriosi anni passati. Bad Girls e Love Will Always Find You puntano sull'ingenuità, il primo diventa un singolo vendutissimo ma resta sciapo, il secondo ha una sezione di fiati stucchevole e irresistibile. Walk Away è un altro pezzo bello sincopato.

Dim All the Lights meriterebbe una recensione a sé: Donna compie il capolavoro, il pezzo parte lento e romantico, poi sprigiona tutta l'energia sincopata della Disco. E in tutto questo l'interpretazione di Donna è una delle migliori mai sentite. Questo è il picco dell'album e sicuramente uno dei punti più alti toccati da Donna durante il sodalizio con Moroder.

Saliamo qualche traccia e arriviamo alla terza facciata, che si apre con una specie di trilogia di ballad; On my Honor col piano, There Will Always Be a You e la struggente All Through the Night. Il pezzo che a me piace di più è il secondo, ma bisogna dire che sarebbero stati tutti e 3 brani piuttosto anonimi, per quando riguarda la struttura, gli strumenti e gli arrangiamenti. Invece sono pezzi se non memorabili comunque molto piacevoli e non è facile sceglierne uno solo, e tutto questo lo si deve alla magnifica interprete.

L'ultima facciata è riservata alla Disco più futuristica, quella di I Feel Love e del secondo lato di Once Upon a Time. Questa parte del disco, dove l'interpretazione conta meno, risulta la più debole.

Bad Girls è un album memorabile perchè consente a Donna di sparare le ultime cartucce con la ditta Moroder - Bellotte (in realtà collaboreranno ancora in un paio di brani di The Wanderer, l'album successivo, ma il periodo d'oro possiamo considerarlo chiuso qui, ed in bellezza). Non è forse l'album migliore di Donna, ma è il più ambizioso, in quanto doppio. Questo fatto del doppio album è sicuramente gustoso per gli ascoltatori, però rende difficile per questo disco, di 15 tracce, reggere il confronto con classici come I Remember Yesterday o Four Seasons of Love, che ne avevano rispettivamente 8 e 4, dischi nei quali il rischio di sbagliare una canzone era sicuramente più basso. Ma sarà la storia, oltre al clamoroso successo di vendite, a rendere quest'album un'icona.

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