Pessima recensione. Volgare, priva di contenuti musicali, pregna di collera infondata... colma di odio senza ragioni... semplicemente lo sfogo di un pover'uomo che li odia.

Chi scrive una recensione pubblica abbia almeno il buon gusto di non sfociare nella volgarità. Non c'è alcun rispetto nella recensione; non c'è rispetto per gli artisti nè per i milioni di fans in tutto il mondo, tra cui non ci sono solo esaltati ma anche tante persone normali (musicisti e non, uomini e donne, più giovani e meno giovani) che li adorano. Mi vergognerei per aver scritto questa recensione.

I Dream Theater non hanno inventato il progressive Rock, come i Led Zeppelin non hanno inventato il Rock'n roll o il blues, come i Metallica non hanno inventato l'Hard Rock. I Dream Theater hanno avuto il grosso merito di aver dato al vecchio progressive rock degli anni '70 (messo in soffitta da tutti dopo l'avvento del punk) una nuova possibile veste, una nuova interpretazione, un diverso approccio: chitarristico, mentre l'aspetto chiave del progressive dei '70 era la ribalta dei synth, degli hammond, dei moog ecc... nei gruppi progressive dei '70 non esistono pezzi imperneati totalmente sulla chitarra; oltre al nuovo approccio più chitarristico i Dream Theater hanno saputo mescolare sapientemente Il Prog barocco con l'heavy metal (thrash), ed è per questo che la critica li ha consacrati.

Il progressive rock sin dagli anni '70 ha sempre diviso gli ascoltatori per la sua stessa essenza: se il rock'n roll degli anni'50 era musica di disimpegno per il corpo e il rock dei '60 era la musica per liberare il corpo attraverso la mente, il progressive, nato alla fine dei '60 grazie ai King Crimson, Genesis, Gentle Giant, Yes ecc... era soprattutto musica per la mente: per la prima volta nella storia il rock diveniva colto e si toglieva le catene dagli schemi in un turbinio di idee e contaminazioni: il rock si andava a fondere con la musica classica, col folk, con la psichedelia, i testi diventavano colti, impegnati, le canzoni iniziavano a durare fino a 20 minuti o più... il 45 giri non bastava più e ciò ha permesso la diffusione del 33 giri... le copertine dei dischi non erano più solo la classica foto della band in posa, ma divenivano esse stesse arte.
Dalla nascita del progressive rock, il rock e la musica in generale non sono stati più gli stessi e i generi hanno iniziato a mescolarsi... è stata una delle più incredibili e produttive rivoluzioni artistiche e culturali della storia contemporanea. Non esiste una band progressive uguale all'altra, e ciò proprio perchè il panorama di idee e di atmosfere da cui attingere divenne uno spazio pressochè infinito. Il progressive è sfociato a volte nell'autocelebrazione, e in ciò sono stati maestri gli ELP (Emerson Lake and Palmer), ma loro stessi ponevano l'aspetto tecnico al centro della loro filosofia artistica, che si può non apprezzare o non condividere, ma che si deve rispettare, anche perchè veniva posta senza il fine di vendere e fare soldi, ma solo di seguire un proprio percorso artistico, che infatti li ha portati anche a sciogliersi.

I Dream Theater sono artisticamente figli e prodotto della fertilità di quell'epoca, di quel fermento; il fatto di essere grandi musicisti ed esecutori (come ce ne sono migliaia al mondo) è stato per loro solo mezzo e non fine... ma quando l'idea è complessa servono mezzi "ardui" e "arditi"... l'idea geniale del genio di Dante non poteva essere messa su carta senza la sua grande perizia nell'uso della parola, le più grandi opere di Caravaggio o di Michelangelo non potevano esprimere un'idea complessa senza ricorrere alla maestria nell'uso del pennello e degli strumenti... il progressive risente proprio di questo: quando l'arrangiamento richiede intrecci articolati, lunghe progressioni armoniche e divagazioni attraverso più temi e atmosfere, proprio lì ricorre alla perizia tecnica, senza la quale emergerebbe senza dubbio una povertà di linguaggio che morirebbe dinanzi all'incapacità di esprimere l'idea.

In tutto ciò NON c'è il fine ultimo di dimostrare bravura nell'uso dei mezzi, ma la necessità di servirsi con arditezza degli strumenti stessi per ricamare trame articolate. Il progressive è questo, e può essere amato come può non essere apprezzato, ma va rispettato per l'importanza storica che ha avuto per lo sviluppo di tutta la musica Rock degli ultimi 30 anni; i Dream Theater, anche per la maniera molto sobria e semplice con cui si sono sempre posti dinanzi al pubblico e alla stampa (che per esempio non ha un personaggio come Y.J. Malmsteen), meritano questo rispetto, e comunque hanno già ricevuto tutto il riconoscimento e gli apprezzamenti da parte dei critici musicali di tutto il mondo... non hanno bisogno di altro.
I Dream Theater, consapevoli di essere figli o nipoti dei maestri del passato, dimostrano al mondo intero di avere tale consapevolezza e omaggiano a modo loro e con una semplice esibizione live (che dunque non porta a loro soldi) i maestri. Lo fanno a modo loro perchè loro così si sanno esprimere: ciascuno nel linguaggio utilizza gli strumenti propri e li mette a disposizione dell'espressione, così come quando viene letta e interpretata una poesia o come quando viene interpretata un'opera teatrale: ciascun interprete utilizza al meglio gli strumenti che la natura e le idee gli concedono; questa è l'arte.

Rifare pedissequamente è manierismo... eppure rimarrebbe un rispettoso omaggio. Omaggiare un maestro è da sempre un'idea nobile, che contiene in sè l'umiltà di chi riconsoce di aver imparato da qualcun altro, di chi dice: "senza di loro io non sarei esistito", ed è questo il messaggio che loro vogliono dare: è un giusto, quanto dovuto ringraziamento, come quando Francesco Renga ripropone in duetto col pianoforte "Impressioni di Settembre" della PFM: il capolavoro del nostro gruppo progressive di punta (provate ad ascoltare la canzone "Generale"): lui la ripropone perchè dice: "sono un gruppo da cui la musica italiana non può prescindere..." è il suo giusto dovuto omaggio e non vuole essere la dimostrazione di saper cantare meglio di Franco Mussida; come quando Steve Ray Vaghuan riproponeva Little Wing di Hendrix... mai nessuno si è scagliato contro di loro, perchè sarebbe stato ingiusto e fuori luogo farlo.
Le antipatie personali sono concesse, ma tenetele fuori dai giudizi e non perdete mai di vista il RISPETTO. Concludo dicendo che scegliere di celebrare questo album è una scelta azzeccata: non sarò io nè il primo nè l'ultimo a dire che è stato senz'altro uno dei più grandi capolavori del Rock, concept album che traghetta i Pink Floyd dalla psichedelia al progressive rock: uno dei concept album più famosi della storia... di certo merita tutto il plauso e l'apprezzamento di chiunque ami la musica; tralaltro non permette la messa in mostra di virtuosismi e barocchismi.

I Dream amano la musica... divertono e si divertono... e hanno fatto bene a condividere coi loro fans questa loro emozione. Un saluto a tutti.

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