Dopo lo scialbo "Master of Puppets", i tanto odiati-amati Dream Theater, assetati di musica (o pagliacci sino alla morte....) continuano a riproporre grandi album della storia in sede live. Tocca ora a "The Number of The Beast", celebre capolavoro degli Iron Maiden. E si migliorano parecchi rispetto al precedente  "Master of Puppets". Finalmente Labrie canta in maniera "metal", forse perchè ha un timbro vocale simile a quello del buon vecchio Bruce Dickinson, Rudess si amalgama a volte sì e a volte no, mentre i soliti tre mostri (parlo di Petrucci, Portnoy e Myung) fanno il solito eccellente lavoro.

Sarebbe inutile elencare i brani, visto che ormai molti metallari conoscono questo disco a memoria, ma le versioni del Teatro dei Sogni sono molto interessanti. "Invaders" è ottimamente suonata e LaBrie è in forma. "Children of the Damned" è impreziosita dal pianoforte di Rudess finalmente azzeccato e mai fuori luogo. "The Prisoner" è suonata egregiamente ed è molto divertente sentirla suonare in questa maniera, con un interessante assolo di tastiera. E' stupefacente come queste canzoni non perdano potenza nonostante siano suonate con una sola chitarra (ricordiamo che la Vergine di Ferro ne ha ben tre....). E poi "The Number of the Beast" è perlacea nella sua perfezione esecutiva. Si continua nell'esecuzione perfetta dei brani, eccetto per "Run To The Hills" in cui LaBrie non è che ce la faccia tanto con la voce. Affascinante "Gangland" mentre è suggestiva "Hallowed Be Thy Name".

Buonissima reinterpretazione di questo classico. I Dream Theater ci regalano un'esibizione personale e rinnovata di questo album senza età.

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