Gli Eagles arrivano alla registrazione di questo loro terzo album, datato 1974, assai delusi dagli scarsi esiti del secondo, "Desperado", sul quale contavano molto e a ragione... a mio parere "Desperado" è il capolavoro assoluto del country rock.
Hanno poi pruriti da rocchettari, il loro produttore Glyn Johns (uno che era stato al mixer accanto al produttore Jimmy Page per il primo disco dei Led Zeppelin) li derideva per questo:

"Glyn! voglio che la mia cassa suoni come quella di John Bonham!"
"Ma Don (Henley)! Tu NON sei John Bonham!"

...così decidono, a metà delle registrazioni, di ricomincioare da capo con un nuovo produttore, poi fanno entrare nel gruppo un terzo chitarrista tale Don Felder che piace a loro tanto da sorvolare sul fatto che non sappia cantare (tanto di belle voci ce ne sono già quattro!) e infine danno il massimo risalto ai brani più rock'n'roll, "Already Gone" e "James Dean",  mettendoli all'inizio delle due facciate e pubblicandoli come singoli.
Si ma niente da fare, vendite modeste, scoramento... senonchè molti mesi dopo l'uscita del disco la casa discografica pubblica come terzo singolo "The Best Of My Love", una delle ballate dell'album (neanche la migliore fra l'altro, molto più bella ad esempio "My Man", composta, cantata e divinamente accompagnata alla steel guitar dal chitarrista Bernie Leadon): tale canzone schizza al primo posto in classifica e da lì in poi cambia tutto, gli Eagles passano in serie A, da gruppo di culto a superstars, vendendo milioni di dischi, facendo soldi a palate e poi litigi, cocaina, decadenza ecc. ecc.

Il disco è ancora decisamente country rock ma già meno dei due precedenti, Don Henley prende a cantare la maggior parte del repertorio e a scrivere buona parte dei testi, la sua voce tesa ma suggestiva diviene il marchio di fabbrica del gruppo. Glenn Frey, il "capo", si concentra sul canto lasciando gli assoli al nuovo arrivato e a Leadon, ma fa ancora un buon lavoro alla slide in "Midnight Flyer", cantata da par suo (cioè un'ottava sopra del normale) dal bassista Randy Meisner.
E' forse il disco meno conosciuto degli Eagles, nella mia classifica dei loro lavori in studio lo metto per penultimo, superiore solo all'epitaffio "The Long Run". Resta comunque un'ottima prova, di gente che sa comporre e cantare in armonia come pochi altri.  

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