Pillole della NOSTRA storia (7). "Io marcio alla volta di Leshnjuv dove ha sede il comando divisionale. Mio compagno è ancora una volta Prishcepa, un giovane cubanese, canaglia infaticabile, comunista ripulito, futuro ricettatore, sifilitico spensierato, indolente mentitore. Egli indossa un rosso mantello circasso di panno fine ed un cappuccio di pelo gettato sul dorso. Per strada mi ha raccontato la sua storia. Non potrò mai dimenticare il racconto. Un anno fa Prishcepa era evaso dai bianchi. Essi presero per vendetta i suoi genitori in ostaggio e li uccisero in contropartita. I vicini ne avevano saccheggiate le proprietà. Quando noi cacciammo i bianchi dal Kuban', Prishcepa fece ritorno al paese natio. Era mattina, albeggiava, e il sonno dei contadini sospirava in un'aria pesa e guasta. Prishcepa noleggiò un carretto militare e girò per il paese a raccoglier i grammofoni, i vasi da kvas e i tovaglioli ricamati di sua madre. Egli era uscito in strada con un mantello nero e un pugnale ricurvo alla cintola: la carretta strisciava dietro di lui. Prishcepa passava da un vicino all'altro e la traccia sanguinosa delle sue impronte si allungava dietro di lui. Nelle capanne dove il cosacco scovava degli oggetti di sua madre o il bocchino da pipa di suo padre, egli lasciava le vecchie sgozzate, i cani impiccati sui pozzi e smerdava le icone. Quelli del paese seguivano cupamente il suo itinerario, fumando la pipa. I giovani cosacchi s'erano sparpagliati per la steppa e tiravano il conto. Il contro gonfiava ed il villaggio taceva. Appena ebbe finito Prishcepa rientrò nella desolata casa paterna. Ridispose il mobilio ricuperato nell'ordine che si ricordava dall'infanzia e mandò a comprare dell'acquavite. Rinchiuso nelle capanna, egli bevve per due giornate: beveva, singhiozzava e tagliava i tavoli con la sciabola. La terza notte il villaggio vide fumo sulla bicocca di Prishcepa. Lacero e bruciacchiato, con le gambe che gli si piegavano, egli trasse di stalla la mucca, le introdusse la rivoltella in bocca e sparò. La terra fumava sotto di lui, un cerulo anello di fiamma s'involò dal comignolo e si dissipò, in stalla singhiozzava il vitellino abbandonato. L'incendio sfavillava come una domenica. Prishcepa slegò il cavallo, saltò in groppa, gettò nel fuoco una ciocca dei suoi capelli e disparve."

Da "L'Armata a Cavallo" (1926) di Isaak Babel', scrittore e soldato di cavalleria dell'Armata Rossa durante la Guerra Civile Russa. Fervente bolscevico leninista morto ammazzato dall'NKVD con l'approvazione di Stalin.
 
"Una costituzione assolutamente meravigliosa
Le tesi per il decimo Congresso del Partito comunista italiano dichiarano che
“la via italiana al socialismo passa attraverso l’edificazione del nuovo Stato
delineato nella Costituzione (che è cosa profondamente diversa dal regime
attuale) e l’avvento alla sua direzione di nuove classi dirigenti”.
Secondo l’affermazione di Togliatti e di certi altri compagni, la Costituzione
italiana è una costituzione assolutamente meravigliosa (...)
Naturalmente noi non neghiamo che l’attuale Costituzione italiana contenga certe
frasi altisonanti; ma come può un marxista-leninista prendere per realtà queste frasi altisonanti scritte in una costituzione borghese?
Vi sono 139 articoli nell’attuale Costituzione italiana. Ma, in ultima analisi, la
sua natura di classe è più chiaramente rappresentata dall’articolo 42, il quale
prevede che “la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge”; tenendo
presente la realtà dell’Italia questo articolo garantisce la proprietà privata della
borghesia monopolista. In virtù di questa clausola, la Costituzione soddisfa le
esigenze dei capitalisti monopolisti, poiché la loro proprietà privata è resa sacra
e inviolabile. Cercare di nascondere la vera natura della Costituzione italiana e
parlarne in termini superlativi è solo ingannare se stessi e gli altri. (...)
In breve, Togliatti e altri compagni intendono “realizzare il socialismo” nell’ambito
della Costituzione borghese italiana, dimenticando completamente che sebbene
nella Costituzione italiana ci siano alcuni articoli compilati in modo attraente, la
borghesia monopolista può annullare questa costituzione ogniqualvolta lo trovi necessario
e opportuno, finché avrà il controllo della macchina dello Stato e delle forze armate."

da "Ancora sulle divergenze fra il compagno Togliatti e noi" (1963)
Mao Tse-Tung
 
@[G] richiesta formale: Pera una mera questione logistica la nostra menzione "Artista del Popolo" è attiva solo a livello di recensioni, non di artista e basta. Purtroppo ci sono recensori evidentemente contrari alla politica perseguita dal Comindeb che hanno recensito grandi autori nostri come Carlo Marx. Si potrebbe aggiungere tra le menzioni possibili "In Siberia!" in modo da poter evitare, da parte nostra, di fare pubblicità a simili scempi pur rivendicandoci l'artista recensito?! Se sì, il Comindeb le sarà grato e promette che ne farà uso discreto e di buon senso. Altrimenti ci affideremo alle tradizionali armi dei voti bassi, nonostante la nostra piena sfiducia al sistema anti-socialista del DeRango.
 
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