Prima di spiegarvi il perché di quest'ultimo silenzio, vi regaliamo una perla Azera riguardo il precedente silenzio.
(Prendetelo anche come silente complimento ai wifi italiani)
"Mezzo aggiornamento: se oggi l'internet ci degna della sua presenza questo è il quarNO quintNO sestNO settimo giorno di permanenza nell'Hotel five stars Port of Alat. Riservato agli inetti di buon cuore, il porto di Alat è uno dei gironi infernali mai citati, probabilmente a causa della crudezza delle sue torture.
Il porto di Alat è fondamentalmente composto di due grandi parcheggi in asfalto grigio corroso da sabbia e sale. In quella che denomineremo zona 1 vi sono una quindicina di container adibiti ai più svariati usi. C'è il container market, il container Cafè, il container uffici customs, il container uffici portuali, il container cessi, il container docce, il container della disperazione, il container di container e via dicendo.
La vita qui inizia alle 7.30 di mattina (ora locale) con la mutazione del riparo notturno da tenda a sauna. Tale Domus è infatti esposto ai raggi solari diretti (ricordiamolo, è un parcheggio) i quali colpiscono il riparo e l'asfalto, tramutando il secondo in pece ribollente. Alcune scritture riportano una temperatura esterna media pari a 35 gradi centigradi alle 9 di mattina.
Le forze accumulate durante il riposo notturno vengono in gran parte consumate dal trascinamento della propria salma al di fuori del riparo. Le restanti forze vengono distribuite durante l'arco della giornata per i bisogni unici atti alla sopravvivenza. Mangiare bere defecare. Le attività durante la giornata possono essere molto varie ma sempre a scopo contemplativo.
Il Gran Port du Alat permette infatti di ripensare a tutti gli errori che hai commesso in vita per arrivare fino a questo punto, permette di osservare il fenomeno della rotazione terrestre, la contemplazione della meccanica legata ai treni merce che transitano ininterrottamente 24/7 su quattro differenti linee fra l'immensità dei parcheggi, permette anche di deridere quelle povere anime che correndo affannate sono convinte di poter prendere la ferry il giorno stesso dell'arrivo al porto.
La macchina non la possiamo spostare. Per un errore del Magnifico Porto di Alat la nostra macchina è già stata "esportata" dal paese. Non possiamo circolare su strada e i responsabili non possono risolvere il problema. I parcheggi, paragonabili come estensione alla massima espansione dell'Impero Romano d'oriente, sono recintati da filo spinato e allegri soldatini. Il Sublime Porto di Alat infatti, da l'accesso a diversi altri paesi come il Kazzakistan il Russistan ed il Turchistan. Il clima è allegro e spensierato. Qui la gente ti parla in lingua azera per sentirsi rispondere in italiano. Nessuno capisce niente e torna a farsi gli affari propri. Un po' come quando vai al mare in Puglia e chiedi indicazioni. Il mare, aah il mare! Quello lo si può vedere s