È lui il Caronte di cui parlavo poco sopra, è lui che sarà il collante di tante vicende, talora felici, altre volte grottesche, spesso tragiche, intrise infine di contagiosa speranza in un futuro migliore.

 Ogni episodio del romanzo trasuda nostalgia, struggente e disperata, pagine che sembrano emanare il profumo della salvia e del rosmarino, e poi il soffio impetuso del vento, e il mare splendido, la roccia battuta dal sole e il cicaleccio della gente ancora ignara della sventura incombente.

La recensione analizza il romanzo di Piero Tarticchio che coniuga fantasia e realtà storica dell'Istria. La narrazione, iniziando con un tono fantasioso, si concentra sull'amato gatto Primogenito e sul dramma della terra istriana, trasmettendo empatia e nostalgia. È un'opera che con delicatezza affronta la memoria, la diaspora e la sofferenza, invitando alla riflessione più profonda e personale. Scopri una storia intensa che unisce fantasia e memoria storica, leggendo 'Storia di un gatto profugo'.

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