GabrielTripaldi

DeRango : 0,14 • DeEtà™ : 5638 giorni

 È un disco notturno, invernale, da luci basse e fari spenti, uno slow burner, come dicono gli inglesi.

 Ryan Adams has been drinking, not Wednesdays.

Il disco Wednesdays di Ryan Adams è un lavoro intimo e malinconico, ricco di arrangiamenti scarni e testi profondi. Nonostante le controversie personali che circondano l'artista, l'album si presenta come un valore importante nella sua discografia, capace di evocare atmosfere notturne e emozioni sincere. Un prodotto che richiama atmosfere di Neil Young e che merita attenzione, seppur con qualche imperfezione. Ascolta Wednesdays di Ryan Adams e scopri la poesia dietro la controversia.

 I testi sono scarni, i personaggi vengono appena abbozzati e le canzoni sembrano colonne sonore di film scoloriti.

 Niente di spiacevole sotto il sole ma nulla da inserire nella playlist da ascoltare prima della fine del mondo.

When You Found Me è il decimo album dei Lucero, caratterizzato da un suono più cupo e cinematografico rispetto ai lavori precedenti. L'introduzione del sintetizzatore arricchisce alcune tracce, ma nel complesso manca della passione e della energia che hanno definito la band in passato. Il disco presenta testi scarni e atmosfere da colonne sonore sfumate, risultando piacevole ma non memorabile. Scopri il nuovo album dei Lucero e immergiti nelle sue atmosfere intense.

 Privo di ispirazione e aspirazioni, venderà un mucchio di copie, c’è da scommetterci.

 Il resto è confuso e fracassone, ripetitivo e fiacco, a partire da Keepsake che ha la strofa pari pari a Smile dei Pearl Jam.

La recensione di Handwritten di The Gaslight Anthem evidenzia una produzione più curata rispetto al passato, ma testi poco ispirati e un suono confuso e ripetitivo. Solo pochi brani si salvano dalla mediocrità, con un Brian Fallon meno stonato ma ancora non brillante. Nonostante ciò, si prevede un buon successo commerciale, non accompagnato da qualità artistica. Scopri cosa non ha convinto in Handwritten dei Gaslight Anthem leggendo la recensione completa!

 Il solito vecchio Ryan, insomma. Con una punta di divertimento in più e un suono di granito.

 Mancano le ballate infiammate ma abbonda il materiale per incendiarsi la gola.

Cardinals III/IV segna il ritorno del Ryan Adams più istintivo e creativo, recuperando la follia compositiva dei suoi primi lavori. Il doppio album spazia dal rock n roll anni '60 al protopunk, con momenti acustici e collaborazioni notevoli. Non è il suo miglior disco, ma il più divertente e autentico dopo un periodo di sobrietà. Alcune tracce risultano superflue, ma il suono generale resta solido e coinvolgente. Scopri il lato più autentico e folle di Ryan Adams con Cardinals III/IV!

 Gli Elbow sono incapaci di scrivere dischi brutti.

 Lippy Kids è uno scrittore che legge il suo diario seduto sul molo.

La recensione analizza Build A Rocket Boys degli Elbow, sottolineando uno stile consolidato ma con toni più crepuscolari e meno episodi radiohead-style rispetto al precedente album. Si evidenzia la voce carismatica di Guy Garvey e l'importanza degli arrangiamenti di Craig Potter. Pur con qualche brano meno incisivo, l'album si conferma un lavoro di qualità, anche se più personale e meno corale del passato. Scopri la magia sonora di Elbow con Build A Rocket Boys, ascolta ora!

 "Un disco in maschera, citazionista, autoplagiante, dove gli R.e.m. tornano a se stessi senza più scuse."

 "Il collasso del titolo è quello che è venuto alla band di Stipe, ora degli onesti artigiani che rifanno sempre le stesse scarpe."

Collapse Into Now riprende temi e sonorità già note dei R.E.M., offrendo un album onesto ma privo di innovazioni significative. L'autore sottolinea le citazioni di lavori passati e collaborazioni familiari come quelle con Patti Smith ed Eddie Vedder. Le canzoni più interessanti sono 'Discoverer' e 'Uberlin', mentre altre risultano ripetitive. Il disco soddisferà chi conosce solo i grandi successi del gruppo, ma per gli appassionati più esigenti deluderà. Scopri se Collapse Into Now è l'album giusto per il tuo ascolto R.E.M.

 La title track è una chiamata alle armi dall’incedere secco e perentorio.

 Un pezzo così intenso che ogni volta che finisce devo bere un bicchiere d’acqua.

La recensione analizza American Slang, terzo album dei Gaslight Anthem, evidenziando una maturità artistica e un sound più vario rispetto agli esordi. Brian Fallon emerge come leader carismatico con liriche personali e intense, supportato da un gruppo che mantiene energia e autenticità. Il disco è apprezzato per la capacità di mantenere la potenza del punk n roll unita a nuove sfumature rock più morbide e sentite. American Slang rappresenta un punto di svolta che esalta pregi e limiti dei lavori precedenti, consigliato agli amanti del genere. Ascolta American Slang per un rock maturo e autentico dai Gaslight Anthem!

 Alla fine, però sono tornato a casa piangendo almeno fino alla fermata di Hollborn.

 È stato un bel concerto.

La recensione racconta il live di David Gray a Londra il 9 dicembre 2009, evidenziando momenti emozionanti come i duetti con Annie Lennox e l'interpretazione di brani storici come 'Babylon'. Nonostante qualche aspettativa delusa, il concerto lascia un ricordo intenso e suggestivo. Scopri l'emozione del live di David Gray attraverso questa recensione dettagliata!

 Maggiore è il caos, minore è il bisogno di urlarlo.

 Non un disco capolavoro, ma sicuramente un capolavoro di sincerità.

Heartbreaker segna il debutto solista di Ryan Adams con un album sincero e malinconico, lontano dalle sonorità punk-folk dei Whiskeytown. Con arrangiamenti essenziali e una voce limpida, Adams racconta dolori amorosi senza livore, alternando momenti più energici a ballate intense come "Oh My Sweet Carolina". Collaborazioni come quella con Emmylou Harris arricchiscono un disco che, pur non essendo un capolavoro assoluto, si distingue per autenticità e intensità emotiva. Ascolta Heartbreaker di Ryan Adams per un viaggio tra emozioni autentiche e folk intenso.

 "Il Michael Stipe migliore di sempre... con le parole dei primi dischi comprensibili ma non per questo meno enigmatiche."

 "I R.E.M. come li conoscevamo, dopo tanto tempo."

Il live album 'Live at the Olympia' di R.E.M. segna un ritorno valido dopo il deludente 'Around the Sun'. Registrato in cinque serate a Dublino, il doppio disco presenta 39 brani tra classici poco suonati e inediti. Michael Stipe è in grande forma e la band offre performance solide senza eccessive improvvisazioni. Un album ideale per chi cerca la vera essenza dei R.E.M. dopo il loro cambio di formazione. Scopri ora il live che celebra la vera essenza dei R.E.M.!

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