"Non crediate: che potremmo firmaree magari anche rassegnarcicome quei moscerini che vivono un solo giornosolo fare musica ovunque e sempreper poi tornare su questa terratutti gonfida lungo tempo dimenticatia tracciare cerchi sempre più piccoli." PrologSe davvero l'Arte è rappresentazione del proprio Tempo e del proprio Spazio nella Storia, credo di poter affermare che il ruolo di rappresentazione in musica dell'alienazione della civiltà industriale tedesca degli anni 80 svolta dalla musica dei Neubauten si conclude nel 1983 con la pubblicazione di "Halber Mensch", il punto più alto raggiunto dalla band berlinese. Dopo quello Blixa Bargeld si è reso conto che ormai la potenza eversiva della sua musica doveva essere in un certo senso reindirizzata verso canali più ortodossi, e così già a partire dal successivo "...Richterskala" la musica assume tonalità più oscure e pesanti, con suoni in cui è il basso a farla da padrone, ed il cantato ormai occhieggia sempre più alla melodia, smorzando la violenza sonora dei primi lavori. Tutto questo non significa che dal 1984 in poi non abbiano più nulla da dire, significa solo che il loro ruolo d'avanguardia musicale termina lì. Dopo verranno comunque degli ablum splendidi, ma quella è un'altra storia.La voce di Blixa è rumore allo stato puro. Stride più di qualsiasi sega elettrica o trapano o metallo che si infrange in altro metallo. E' capace di raccontare il dolore in prima persona, di lanciare piccole schegge di sofferenza nelle orecchie di chi ne ascolta il rantolo o la sua cronaca insensibile ("Prolog"). Se poi "Feurio" oppure "Haus der Luge" hanno lo stesso incedere ben cadenzato, dove ormai il formato canzone è ben riconoscibile, non si può negare un certo fascino ad entrembe le composizioni, e soprattutto ai testi. Per la prima volta Blixa decide di lasciare delle tracce all'ascoltatore, portarlo sulla strada delle sue idee, e poi ad un tratto abbandonarlo al suo destino, lasciarlo smarrito e confuso nella terra desolata dei suoi pensieri.Il fuoco è l'unico motore del mondo, è la potenza alla base della vita, è la scintilla del genere umano, da esso scoperto ma che ad esso si ribella, rivendicando una coscienza indipendente ("Marinus, non eri tu, ma Re Fuoco"). Il cinismo e l'umorismo nero di "Ein Stuhl in Der Holle", dove un figliuolo non può fare altro che augurare un posto all'inferno alla madre che ha appena sterminato la famiglia con una zuppa al pepe avvelenata. Quello che è l'elemento più profondo ed importante della poetica dei Neubauten è il loro agire sulla linea di confine tra ciò che è reale e ciò che è solo frutto della fantasia, in un mondo ancestrale in cui la razionalità non ha ancora avuto il sopravvento sugli istinti primordiali, in una casa in cui piano dopo piano dai ciechi che credono a quel che vedono ed i sordi che credono a quel che sentono si arriva fino all'architetto pieno di idee a cui alla fine non resta che spararsi, per non dover ammettere il fallimento del suo progetto ("Haus der Luge").Una volta falliti i grandi sogni ed i grandi progetti, l'uomo non può che trovare rifugio nell'amore di qualcuno in grado di sprofondare dentro di lui, che riesce a leggere ad alta voce la sua anima, qualcuno con cui confondere il proprio io, tanto da non sapere più chi sia tra i due l'amato ("Fiat Lux"). La ragione non può fare altro che produrre dei mostri, dei complicati labirinti ("Hirnlego"), ed ogni tentativo di uscirne non fa altro che complicare ulteriormente la condizione di un uomo che solo alla fine del proprio percorso potrà riscoprire nella nudità di un bacio ("Der Kuss") la completezza ed il senso della propria esistenza.Forse l'Arte non è sempre la rappresentazione del proprio tempo, forse questo album è soltanto una fugace occhiata alla serie di avvenimenti chiamati Storia e alle ridicole figure che si muovono al suo interno che Blixa deve aver osservato con indifferenza, magari dal finestrino di auto, in una fredda notte berlinese del 1989, aspettando di vedere cosa si nascondesse dall'altra parte di quel Muro....

Elenco tracce testi e video

01   Prolog (01:49)

Meint ihr nicht:
wir könnten unterschreiben
auf dass uns ein bis zwei Prozent gehören
und Tausende uns hörig sind
Meint ihr nicht:
wir könnten uns im Äther braten lassen
und bis zum letzten Tropfen
im Verpackungshandel fronen
Wir könnten, aber —

Meint ihr nicht:
Wir könnten unsere Züge
zigtausendfach, in falschen Farben
weltbewegend scheinen lassen
Meint ihr nicht:
wir könnten uns vergolden
auf vierzig Sprossen
für unters Volk gebrachte Massen
viele Monde thronen
Wir könnten, aber —

Meint ihr nicht:
wir könnten es signieren
vielleicht sogar auch resignieren
und dieses Land
gleich Eintagsfliegen
nur noch auf und ab und ab und auf bespielen
um später dann zurückzukehren
ganz aufgedunsen
längst vergessen
nur noch kleine Kreise ziehen
Wir könnten, aber —

02   Feurio! (06:03)

Mittels Druck und Körperwärme
wird aus unserer Konfusion
eine Kernfusion
und ungeheuer
ungeheuer viel
viel Energie wird frei

Mag sein, dass es nichts nutzt
aber es beschleunigt
und wenn es nur beschleunigt
was ohnehin vergeht
ist das kein Vergehen
durchaus zu verstehen
und ein Grund mehr fuer Feurio!

Marinus, Marinus, hoerst du mich?
Marinus, Marinus, du warst es nicht
es war Koenig Feurio!

Nur die halbe Welt ist Teflon und Asbest
der Rest ist brennbar
und mitunter angezuendet
ganz munter anzuschaun
so lichterloh
lichterloh
und alles fuer Koenig Feurio!

Du bist das Licht der Welt
mit dem wir uns vermischen
bist nicht zu unterscheuden — Wer… Wer?
Dann haben wir entschieden
sind entschieden
leicht entflammbar und brisant
unstillbar wenn entbrannt
fuer Koenig Feurio!

03   Ein Stuhl in der Hölle (02:09)

04   Haus der Lüge (03:59)

Erstes Geschoss:
Hier leben die Blinden
die glauben was sie sehen
und die Tauben
die glauben was sie hören
festgebunden auf einem Küchenhocker
sitzt ein Irrer, der glaubt
alles was er anfassen kann
(seine Hände liegen im Schoss)

Zweites Geschoss:
Rolle für Rolle
Bahn für Bahn
Rauhfaser tapeziert
in den Gängen stehen Mieter herum
Betrachten die Wände aufmerksam
suchen darauf Bahn um Bahn
nach Druck- und Rechtschreibfehlern
könnten nicht mal ihren Namen entziffern

Auf ins nächste Geschoss:
Welches, oh Wunder! nie fertiggestellt
nur über die Treppe erreicht werden kann

-
-
-
-
-
-
hier lagern Irrtümer, die gehören der Firma
damit kacheln sie die Böden
an die darf keiner ran

Viertes Geschoss:
Hier wohnt der Architekt
er geht auf in seinem Plan
dieses Gebäude steckt voller Ideen
es reicht von Funda- bis Firmament
und vom Fundament bis zur Firma
Im Erdgeschoss:
Befinden sich vier Türen
die führen
direkt ins Freie
oder besser gesagt. in den Grundstein
da kann warten wer will
um zwölf kommt Beton
Grundsteinlegung!
Gedankengänge sind gestrichen
in Kopfhöhe braun
infam oder katholisch violett
zur besseren Orientierung

Dachgeschoss:
Es hat einen Schaden
im Dachstuhl sitzt ein alter Mann
auf dem Boden tote Engel verstreut
(deren Gesichter sehen ihm ähnlich)
zwischen den Knien hält er ein Gewehr
er zielt auf seinen Mund
und in den Schädel
durch den Schädel
und aus dem Schädel heraus
in den Dachfirst
dringt das Geschoss
Gott hat sich erschossen
ein Dachgeschoss wird ausgebaut
Gott hat sich erschossen
Ein Dachgeschoss wird ausgebaut
Lüge, Lüge
Ein Dachgeschoss wird ausgebaut

05   Epilog (00:30)

Untergeschoss:
Dies ist ein Keller
hier lebe ich
dies hier ist dunkel
feucht und angenehm
dies hier ist ein Schoss

06   Fiat Lux: A) Fiat Lux - B) Maifestspiele - C) Hirnlego (12:23)

07   Schwindel (03:57)

Schwindel
erregend
schwindel
erregend
gut gut
gut gut
Schwindel
aber erregend
trinke geistige Getränke
bis kein Gran in meinem Leib noch zuckt
Schwindel
ja ja
aber besonder erregend
in dieser Höhe
ja und das ist die Höhe
ist das Klima
für geistige Gespräche
zum Beispiel:
Schwindel
erregend
früher war es einfacher
von Dach zu Dach zu springen
Schwindel
hör auf zu
schwindeln
wie soll ich?
in dieser Höhe
Schwindel
erregend
wenige Wege waren vermint
ja ja
Schwindel
erregend

08   Der Kuss (03:38)

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Di  LittleBluebelle

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