Questa roba non va ascoltata, ma vissuta. Non è musica, non è un gioco. E', solo triste e desolata, narrazione di una vita che spesso prende strani percorsi, estanei alla nostra volontà.
Si diventa macchine, oggetto, semplice estensione del braccio o della mente altrui, riducendo sempre più le nostre pulsioni umane a fievoli e nascosti ricordi.
Noi siamo stelle spente/Puoi vedere come scintilliamo/Dopo di noi non c'è più nulla/Batteri.
Ripeto: questa non è musica, piuttosto satira, ma di quella che non fa ridere.
Gli Einsturzende Neubauten affermano il loro pensiero utilizzando gli stessi attrezzi soggetti delle loro critiche.
Fingi d'esser morta/Apri le mie vene/Appena sotto la pelle/Hai bisogno di aghi/Più spessi dei miei.
Non so se fanno più male i loro martelli pneumatici o le loro parole così ciniche e mostruose. Gli Einsturzende Neubauten, la loro non-musica, sono quello che vediamo ogni volta che accendiamo la tv, che ci guardiamo allo specchio. Sono le gru, sono i palazzi in costruzione, sono i commessi di Footloockers, sono la pizza che si mangia a Berlino, sono i ponti che violentano i campi.
La loro arte, fredda, spietata, come un uomo solitario urla per far sentire che è vivo sotto un cumulo di macerie, sono i nostri gorni. Il sentimento è negato dalla costipazione, dal cemento.
Non andar via/Mai più/Tienimi stretto/Io ti tengo stretta/Io non so chi ti abbia ritagliato dalle mie costole/Ma non andar via/ Tu sei la mia luna/E vedi attraverso i miei occhi.
In questo disco, Strategies Against Architecture 80-83 (raccolta di singoli e b-sides dell'epoca), nulla cambia rispetto ai dischi a seguire. La solfa deprimente è sempre la stessa e appare ovunque come una trasposizione audio di un opera teatrale. I Nuovi Edifici Che Crollano (traduzione italiana del nome della band) sono la reale colonna sonora di un Luna Park, effige dell' arte post-moderna.
Ogni giorno mi costa ferite/Ecco sto già cominciando/Scorticato e completamente coperto di sangue.
Se cammini di notte per Alexander Platz, con la sola compagnia dei tuoi passi e con i buchi nell'asfalto che domani saranno più profondi, puoi sentire urlare i palazzi e ci si sente meschini. Quando ero piccolo Nonna diceva che la neve uccide i microbi. Non so se è vero, qui non ha mai nevicato però credo che i cumuli di monnezza imbiancati siano più fini e magari divertenti (non credo che scenderci giu col bob sia molto diverso da scendere per una collinetta). Ad ogni modo, ogni tanto alzo gli occhi al cielo, ma ci rimango sempre di merda...
Va' avanti/Ci prendiamo noi cura di te.../Percepiamo noi per te/Mezzo uomo.
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