Da qualche tempo ho cominciato a scoprire e ad apprezzare un nuovo mondo musicale: quello del medieval e del neo-folk, particolarmente ricco di band interessanti e conoscitore di un grandissimo successo negli ultimi anni. Ho scoperto così dell'esistenza di una musica capace di estraniare completamente l'ascoltatore dalla banalità della vita quotidiana, di trasportarlo in un mondo lontano nel tempo, intriso di magia, malinconico e allo stesso tempo rasserenante. Ascoltare dischi di band come Narsilion, Trobar De Morte e Dargaard è, innanzitutto, un'esperienza magica.
Distese incontaminate dove unicorni cavalcano sereni, foreste fatate illuminate da luci misteriose, falò attorno ai quali le streghe celebrano i propri rituali, laghi incantati, marinai che si lasciano sedurre dal canto di sirene, borghi medioevali dalle cui case filtra la luce familiare ed accogliente di un focolare, cavalieri che viaggiano verso terre lontane e affrontano lunghe serie di pericoli per salvare il proprio regno e fragili fanciulle che con delicati canti piangono la lontananza dei loro amati. Ecco le immagini che si stagliano nella mente dell'ascoltatore durante questa particolare esperienza emotiva.
Siamo dunque di fronte ad un immaginario fantasy, che si sposa perfettamente con la musica degli Elane, band tedesca che incarna la sfera medioevale-fiabesca della scena neo-folk. Distanti sono le tradizioni pagane di Corvus Corax e Faun, così come le contaminazioni elettroniche di Andrea Haugen e del suo progetto Nebelhexe. Una band vicina agli Elane, sia per la strumentazione utilizzata (violino, flauto, pianoforte, synth, chitarra acustica e percussioni), sia per la voce (eterea ed evocativa), che per l'immaginario proposto, potrebbero essere gli Empyrium, ma anche gli iberici Narsilion. Ai connazionali si avvicinano soprattutto per il comune mood notturno e malinconico e per l'inscindibile rapporto tra emozioni e natura che trova la propria sublimazione in musica riconducibile agli autori di stampo romantico della madrepatria Germania. A differenza dei colleghi spagnoli, invece, gli Elane risultano purtroppo meno concreti e profondi ma tuttavia maggiormente dinamici a livello musicale. Lo stile della band cambia infatti da una canzone all'altra, passando così dalla spensieratezza di "Trace of the flames" e "Shule Aroon", alla danza notturna di "Nebeltanz", dall'epica "Nightride to Glenvore" alla tribale "Sleeping in flames" fino agli effetti cinematografici di "Now and then". Non mancano poi piccole sorprese a livello sonoro: "Tears and a perfect light" e "Sleeping in flames" sono impreziosite dall'apporto della chitarra elettrica, e in "Come to the sea" una voce maschile accompagna la cantante in un delicato duetto.
Fantastico è il trittico posto in chiusura. Ascoltando "Incendium", ritroviamo sia la chitarra elettrica che la voce maschile, le quali in perfetta simbiosi sonora con il resto della strumentazione vanno a cesellare l'episodio più emozionante del disco. Il pianoforte introduce e sorregge la sedicesima traccia, cover in chiave notturna e dotata di un bellissimo assolo chitarristico di un grande successo pop degli anni 90: "Moonlight shadow" di Mike Oldfield, seconda perla del disco, che va a chiudersi con la romantica ed autunnale ballata pianistica "Roselake".
Il punto di forza degli Elane sta nella capacità di non fare mai calare l'attenzione dell'ascoltatore (la quale, per il genere proposto, è un'assoluta garanzia di qualità) grazie anche ad una non proprio marcata attitudine pop e ad una grandissima varietà stilistica. L'altra faccia della medaglia è una forte dosatura delle emozioni: siamo purtroppo ancora lontani dai fasti degli Argine, veri re della scena.
In ogni caso, "The fire of Glenvore" è un disco adatto a chiunque desideri vivere un'esperienza sonora diversa, in grado di far trasmigrare l'anima verso mondi lontani che ci possano cullare con i loro magici scenari, di far riscoprire il rapporto che lega indissolubilmente l'uomo alla natura e la magia che quest'ultima racchiude dentro di sé. Colonna sonora di emozioni che prendono forma preferibilmente al chiaro di luna ed ideale trasposizione musicale delle poesie di Novalis ed Eichendorf.
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