Nonostante siano passati “soltanto” undici anni da quella “One Day Like This” che ha decretato la definitiva esplosione degli Elbow (ed ha consacrato un disco gigantesco come “The Seldom Seen Kid”, vincitore del Mercury Prize di quell’anno), la spensieratezza di quel brano sontuoso sembra lontanissima.

“Giants Of All Sizes”, ottava prova in studio di Guy Garvey e soci, arriva a due anni dal precedente “Little Fictions” ed è un deciso cambio di rotta nell’offerta musicale dell’ormai consacratissima band britannica. Registrato in varie località in giro per l’Europa (Amburgo, Brixton, Vancouver e Selford) e prodotto ancora una volta dal tastierista della band Craig Potter, il nuovo lavoro risente moltissimo degli eventi accaduti intorno (ed in seno) alla band.

L’improvvisa scomparsa di due cari amici di Garvey (Jan Oldenburg e Scott Alexander) e l’impatto che la Brexit ha avuto sulla sua percezione di ciò che lo circonda hanno portato ad un disco liricamente molto crudo, che poggia le proprie asprezze testuali su di un sound scuro e a tratti corrosivo. Nel singolo ed opener “Dexter & Sinister” basso e riff di chitarra sembrano rimandare al capolavoro “Grounds For Divorce”, per poi cambiare improvvisamente registro e guidare il pezzo verso un finale aperto e corale.

“Seven Veils” e “My Trouble” recuperano il gusto per certi arrangiamenti raffinati e cesellati, ed il grande amore della band per certo prog britannico qui sboccia definitivamente e si tramuta in tessuto sonoro di altissima classe (esaustivo in tal senso il secondo singolo “Empires”, che a tratti rimanda ai primissimi Genesis).

“White Noise White Heat” torna ad inscurire ed inspessire il tono complessivo, “The Delayed 3:15” è quintessenzialmente Elbow, ma è “On Deronda Road” a stupire con la sua scampagnata in territori elettronici e sintetici, prima che il disco chiuda con l’anthemica “Weightless”.

Un lavoro bellissimo questo “Giants...”, che forse col tempo verrà certificato come il migliore dal (probabilmente) inarrivabile “The Seldom Seen Kid”. Un disco che ci restituisce gli Elbow in forma smagliante.

Brano migliore: On Deronda Road

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