Oh tu, Miseria! Vieni e portami via con te un'ultima volta!

Nel 2007 gli Elend rilasciano il terzo e ultimo capitolo del nuovo ciclo - il "Wind Cycle" (basato su un poema scritto dai due compositori principali, Iskandar Hasnawi e Rénaud Tschirner, inizialmente prevedeva cinque parti ma poi è stato ridotto a tre per questioni di budget), il più oscuro, violento e apocalittico della loro carriera. In questo affresco finale gli Elend estremizzano la lezione appresa dai compositori di musica orchestrale contemporanea d'avanguardia come Iannis Xenakis e Giacinto Scelsi, la tingono di nero con pennellate di fuoco, moltiplicando l'intreccio dei rumorismi e degli elementi d'orchestra, rendendo tutto dannatamente scuro e fatale, disegnando oasi di ambient oscura, innalzando un'unica immensa e terrificante torre sonora. «A World In Their Screams» è proprio così come declama il titolo: un mondo immenso creato dalle grida degli strumenti e dei dannati, testimoni impotenti dell'avvento dell'Abisso.

La particolarità di quest'album sta nell'assenza di parti di cantato: tutto è affidato a una voce narrante e l'utilizzo della lingua madre - il francese - amplifica il senso di seducente oscurità che genera questo lavoro. Unica eccezione a questa costante è l'opener ("Ophis Puthôn") in cui possiamo sentire la soave voce cristallina del soprano femminile cantare versi in greco antico. Dopo una quiete ultraterrena, ecco l'approcciarsi dell'inquietudine, il vacillare della nostra stabilità, il frammentarsi della realtà come noi la percepiamo. Ed il baritonale mantra «Ophis Puthôn» - il Serpente Python, antico custode dell'Oracolo di Delfi, poi spodestato da Apollo - che preannuncia la distruzione, ma anche l'eterno ritorno. Si dia inizio quindi alla trasfigurazione del mondo. "Abbi timore, abbi timore della tenebra che sopraggiunge! Sventura agli uomini di virtù, perché saranno gli schiavi degli schiavi. Il fuoco invade tutto, l'Ermete infernale attende il raccolto".

È impossibile resistere al magnetismo di questa apocalisse sonora, le nostre forze umane non possono opporre resistenza a tale grandezza. E sia: che i venti taglienti catturino il mio corpo in questa incessante danza di distruzione. "Il serpente, padrone del sole, stava immobile. E la terra si mise a tremare dell'eco della sua collera, le sue spire risuonavano di mille voci. E il serpente della discordia s'innalzò e divorò il sole, per instaurare il Regno della Morte". È giunto dunque il momento. Fiumi d'archi mi sommergono, annegandomi in un fiume di morte. "L'infinito Fiume dei Morti. Vedo i cigni morti e capisco che mi sto avvicinando ai Regni Infernali. Ed eccomi al Mare d'Oblio. Cerco i tuoi resti, riassemblo le tue membra". Morte. C'è solo morte. L'urlo lancinante della Terra, lo sconquasso dell'Universo: e caos sia. La tempesta: orchestrazioni indiavolate, caotiche, eppure soggiogate a leggi inviolabili. I venti implacabili bruciano le carni. Ecco dunque la Cava dell'Ombra. È la fine. "Ritorno, attorniato dalla tenebra, attraverso boschi di serpi. E qui finisce il mio viaggio. Tutto è insanguinato: il terreno è color sangue, il cielo è color sangue, il mare è color sangue. Il centro della Terra urla. Vieni, poiché tale è il tuo Reame".

Perdonate, perdonate se tutto ciò sembra una pazzia. Ma le forme del linguaggio umano non possono descrivere tutto questo. Dovete viverlo, sentirlo sulla vostra pelle. Al di là della percezione comune. Assaporerete il terrore della Fine. E poi, forse, capirete. Perdonate, perdonate...

Elenco tracce e samples

01   Ophis puthôn (05:59)

02   A World in Their Screams (06:21)

03   Ondes de sang (02:55)

04   Le Dévoreur (05:53)

05   Le Fleuve infini des morts (04:21)

06   Je rassemblais tes membres (07:46)

07   Stasis (05:07)

08   Borée (04:40)

00:00
00:00

09   La Carrière d’ombre (04:43)

10   J'ai touché aux confins de la mort (04:28)

11   Urserpens (05:25)


  • ale9t0
    23 set 09
    Recensione: Opera:
    pochi album sanno regalare le emozioni di questo lavoro, gli elend realizzano un'opera davvero oscura e terrificante, che in un certo senso si riavvicina a The Umbersun senza però sondare quei territori di pazzia sonora ma dipingendo scenari apocalittici e infernali. In poche parole, gli Elend danno l'ennesima prova di quanto la loro arte sia stata sottovalutata dal pubblico e dalla critica. La recensione è bella, forse avresti potuto soffermarti di più a descrivere l'aspetto strumentale del lavoro (davvero bello e terrificante l'intreccio degli archi, dei fiati e delle parti elettroniche). Scrivo qui line-up dei musicisti che hanno collaborato con il duo "parigino":
    Esteri Rémond
    (solo soprano)
    Laura Angelmayer
    (soprano, vocal effects)
    Mélanie Desquier, Sylvain Faure, Esteri Rémond, Anna Maria Sarasto
    (choir)
    David Kempf
    (solo violin, first violin, solo viola, conductor)
    Sylvain Daumard, Émilie Dunand, Elsa Saulnier
    (violins)
    Shinji Chihara, David Choreman, Judith Thomas
    (violas)
    Vincent Catulescu, Christian Dourinat, Franck Tessier
    (cellos)
    Raymond Lebars, Arnaud Pioncet
    (basses)
    Camille Drillon, Samuel Gresch
    (clarinets)
    Klaus Amann, Jean-Michel Coste
    (trumpets)
    Samir Husseini, Philippe Laumond
    (french horns)
    Arnaud Pasquier
    (trombone)
    René Adam
    (bass trombone)
    Marc Bertaud
    (orchestral percussion)
    Simon Eberl
    (industrial devices)
  • ale9t0
    23 set 09
    Recensione: Opera:
  • Krishna
    23 set 09
    Recensione: Opera:
    "Se fossi costretto a rinunciare al mio dilettantismo, è nell'urlo che vorrei specializzarmi." (Emile Cioran)
  • ale9t0
    23 set 09
    Recensione: Opera:
    wow gasta, i gruppi che ascoltiamo noi vanno sempre per la maggiore...XD
  • Hell
    23 set 09
    Recensione: Opera:
    Ascoltato ieri sera e stasera... Un po' pesante/caotico in alcuni punti, ma in generale mi è piaciuto :)
  • Gasta
    24 set 09
    Recensione: Opera:
    Eh già, Ale -.-" Questo conferma che quello che hai detto nel tuo commento è - purtroppo - vero. Gli Elend sono troppo sottovalutati...gente, ascoltateli! :D @HELL: eh no! Non va bene! Dovevi ascoltarlo di piùùùùùùù XD Grazie per l'"in bocca al lupo" di ieri, ma è andata da culo che più da culo non si può..........
  • ale9t0
    24 set 09
    Recensione: Opera:
    @Hell: Gasta ha ragione, è un album impegnativo e pesante, come tutti i loro lavori, c'è bisogno di tempo per digerirli e apprezzarli a pieno
  • Gasta
    24 set 09
    Recensione: Opera:
    Ale! Perché non contraccambi il mio de-ammmòre? E che fine ha fatto casamorta? Non capisco... XD
  • ale9t0
    24 set 09
    Recensione: Opera:
    il tuo de-ammmore mi pareva di averlo contraccambiato, il postino avrà sbagliato a consegnare le rose che ti avevo mandato, capita! XD
  • Gasta
    25 set 09
    Recensione: Opera:
    Il postino è arrivato...ma poi gli ho dato anche un calcio in culo per il ritardo XD
  • AlienSoundtrack
    26 set 09
    Recensione: Opera:
    ascolterò... ottima recensione
  • SUPERVAI1986
    27 set 09
    Recensione: Opera:
    il miglior disco dopo quel capolavoro di " Winds Devouring Men" a cui darei un 5 pieno. Vuoi per le liriche, vuoi per gli arrangiamenti, ma soprattutto sono stati bravi ad amministrare le composizioni a tutto il nesso della storia raccontanta in qusto splendido capitolo "A World in Their Screams"...tu invece, sempre sopra le righe si vede che adori questa formazione francese e rinnovo i miei complimenti per l'esposizione della rececensione....Alla prossima, e cercherò di essere puntuale :P
  • Gasta
    27 set 09
    Recensione: Opera:
    Ma che LOL, Super! Mi fai sciogliere XD Grazie...e grazie anche ad AlienSoundtrack. Ascolta, ascolta, che questi meritano ;-) Merci à tous!

Ocio che non hai mica acceduto al DeBasio!

Per vivere con pienezza la vera esperienza dello stare sul DeBaser è bello esserci registrati.
Quindi Accedi o Registrati

 
00:00
00:00
00:00
00:00
00:00
00:00
00:00
00:00
00:00
00:00
00:00
00:00