Primo Album solista del frontman dei danesi Iceage, conosciuti nel circuito underground e punk contemporaneo
Con questo disco secondo me il nostro sfrontatissimo e sfatto autore raggiunge vette in generi che con la sua band aveva solo sfiorato e trova un identità totalmente diversa da quella sua precedente(la adatterà alla band, sì, no, chi lo sa?!) e riesce a creare un album folk rock sudiciamente elegante e visibilmente istintivo e fatto di pancia, come un dipinto fatto senza particolari nozioni tecniche o della conoscenza del colore questo album riesce a toccare quelle corde dell'anima a cui non tutti piace entrare in contatto ma fa sentire che quando l'arte non scende a compromessi col mercato e mantiene la sua autenticità ha un qualcosa di viscerale che i vari gruppi post punk e punk odierni faticano a trovare
L'originalità si trova anche nelle tracce "Like lovers do", ballata apparentemente uptempo ma con flemma e mood disilluso, nella epilettica "Worm grew a spine", nella psichedelica e malinconica "Close" e infine nella reminescente e sospesa "River of Madeleine", "Another round" forse quella meno originale tra tutte nonostante le due cover finali vengano riadattate al suo stile e fatte divinamente, da notare anche la particolare e minimale "Soldier Song " con un altra artista degna di nota, Joanne Robertson
In definitiva, un Album che va compreso più che ascoltato e sentito più che giudicato a primo acchitto
Troppo ignorato dai vari recensori e testate , consapevole che probabilmente rimarrà una chicca o forse no, si vedrà
Intanto mi godo il nuovo album appena uscito
Carico i commenti... con calma