Capita raramente che mi perda un concerto dalle mie parti di Elio e Le Storie Tese, ma purtroppo quest'estate capitò. Tra l'altro gli Elii erano in tour con Claudio Bisio, il rammarico fu doppio. Ma le vie del Signore sono infinite e misteriose, e nella sua infinita bontà l'Onnisciente decise di lenire la mia pena per la perdita dell'Evento instillando nella mente di qualche direttore editoriale l'Idea: facciamo uscire il DVD dell'Opera in abbinato con il Corriere della Sera e con la Gazzetta dello Sport! Così sia: mentre rinfrancato torno a casa dall'edicola, rimugino su questa nuova e decisiva prova dell'esistenza dell'Altissimo.
So per esperienza diretta che gli Elii in concerto sono spettacolari: tecnicamente mostruosi, dal vivo non si risparmiano, suonano sempre tantissimo, improvvisano gustose gag e scoccano battute fulminanti tra un brano e l'altro, mascherano di demenzialità una comicità in realtà seria e intelligente, non di rado persino cinica e cattiva, si avvalgono del supporto di una rara avis come Mangoni, personaggio realmente lunare. L'eclettico Bisio dal vivo l'ho visto invece una volta sola, protagonista di una bella trasposizione teatrale de La Buona Novella di De André, in cui ribadì, se mai ce ne fosse bisogno, la grande presenza scenica e dimostrò pure buona qualità canora. Insomma, da quest'incontro mi aspetto molto. E molto ricevo: i dvd sono due, il primo supera le due ore e mezza e riproduce l'intero spettacolo di Mantova del 13 luglio 2006; il secondo di contenuti speciali con le prove, le interviste e scene varie dell'intero tour.
Lo spettacolo, molto divertente, si apre su un set curatissimo: gli Elii e Bisio ci fanno accomodare all'interno della loro abitazione, e si mettono comodi pure loro, divertiti e divertenti. La commistione tra l'attore e il gruppo è decisamente interessante: pur essendo lo show innervato sulle canzoni di Elio e Le Storie Tese (e la maestria musicale degli Elii è davvero impressionante), Bisio e gli Elii non si limitano a portare sul palco i rispettivi repertori alternando monologhi e canzoni, ma si integrano perfettamente, risultandone esaltata la vena musicale del primo e quella prettamente cabarettisitca dei secondi. Bisio canta e canta bene, le canzoni di Elio sono introdotte, a volte persino interrotte dalle gag, e via una nuova scenetta, o un nuovo monologo di Bisio a introdurre il pezzo seguente. A rendere il tutto ancora migliore, molte canzoni di Elio e le Storie Tese si prestano bene alla rappresentazione teatrale, e in questo show infatti risplendono: è il caso di "Signor Speziale", recitata da Elio (il drogato), Cesareo (la cliente), Bisio e Rocco Tanica (i farmacisti); o di "Supergiovane" e "Il Vitello dai Piedi di Balsa", con Mangoni strepitoso protagonista. Da segnalare anche le classiche "Tapparella", "Servi della Gleba", "Mio Cuggino", e le meno note "Unanimi", "Nubi di Ieri sul Nostro Domani Odierno (Abitudinario)", "La Saga di Addolorato". Presenti anche tre pezzi tratti dall'unico album pubblicato da Bisio, Patè d'Animo, e scritti proprio dalla Storia Tesa Rocco Tanica: "La Droga Fa Male" (cantata dal solo Bisio), la cover di Aretha Franklin "Think" e la più famosa di tutte, "Rapput" (nelle quali Claudione duetta con Elio). Inedita invece e scritta per l'occasione "Dannato Umorismo", mentre viene riproposta, dopo un passaggio televisivo nella trasmissione Zelig, "La Lega dell'Amore". Ignoro invece se siano inedite o ripescaggi "Pignorava" e "La Canzone del Boscaiolo (Lumberjack Song)", francamente non esaltanti.
Insomma: uno spettacolo di puro cabaret, nella sua forma più tradizionale di alternanza tra sketch e canzoni, realizzato da veri campioni del genere. Uno spettacolo che visto dal vivo sarebbe stato sicuramente ancora più gustoso: perdono un po' di freschezza, ad esempio, certe battute attuali al momento dello spettacolo (in particolare i riferimenti al mondiale) e ora un po' stantie. Rimangono le sempre magistrali performances musicali degli Elii, i simpatici pezzi teatrali di Bisio, il divertimento di vedere un branco di adulti fare i pirla (ma farlo bene bene bene) su un palco.
Per citare il verso conclusivo della canzone conclusiva, uno show da guardare "cogli occhi di un bimbo / che ride e non lo sa / che l'umorismo in fondo è un sillogismo / fondato sul seguente meccanismo: / uno scoreggia e tutti ridono".
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