Ognuno dei primi quattro album di Elisa rappresenta una stagione, in una visione del tutto soggettiva.

Se “Pipes And Flowers”, il primo album, era il simbolo dell’estate, il secondo, “Asile’s World”, un titolo emblematico, rappresenta la stagione opposta al primo, l’inverno. Questo è l’album della piena crisi di Elisa, dove cerca in tutti i modi di aggrapparsi a qualche valore per riuscire a sopravvivere nel mondo. Tale ricerca la porta a sperimentare un genere che guarda caso è opposto alle sonorità pop-rock del primo, infatti qui Elisa è stata definita una Björk italiana.

Ma Elisa non è Björk, innanzitutto perché la musica della seconda è di tali sonorità per scelta , mentre la scelta di queste sonorità è dovuta a necessità di cercare, cercare e cercare senza trovare… Quello che viene descritto è il mondo di Elisa al contrario (Asile è Elisa al contrario), un mondo stravolto, quasi fosse senza punti di riferimento. Ecco perché molte canzoni sono strane, sembrano un pop commerciale, ma stranamente non rimangono impresse in mente; oppure in altre la bellezza è ricercata non più nella voce ma nelle sonorità particolari, strane (alcune risentono di un’influenza orientale, altre hanno sonorità che sfiorano il tribale), oppure nei testi veramente emblematici ed ermetici che possono sembrare a volte senza senso, ma acquistano un senso, un significato diverso per ognuno di noi.

A tratti l’album non sembra omogeneo, ma può sembrare più che altro una compilation, non lo nego, ma l’omogeneità qui non è data dalle sonorità, ma da un’angoscia che sembra pervadere tutto l’album. Sembra che Elisa non riesca a vivere nel mondo e abbia la necessità di vivere in un altro che diviene però speculare alla realtà…
Forse l’album più complesso di Elisa, forse il più affascinante nelle sue strane atmosfere, forse, ma sicuramente il più esplicitamente simbolico ed ostico, dove sembra difficile, se non impossibile, riuscire ad entrare nella mente dell’artista… Affascinate e magico…


  • Killgod
    24 mag 06
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    Sì sì...... 5 stelle...... ci crederò!
  • Revolver
    25 mag 06
    Recensione: Opera:
    Il mio commento? Contegno!
  • KrYsTaL
    25 mag 06
    Recensione: Opera:
    Nn fai che dire quanto il disco sia strano, difficile e ermetico e poi dai 5 stelle? O hai sbagliato oppure 6 1 genio che fa del nonsense e dell'ermetico il suo pane e quindi capisci tutto. Io sono 1 xsona normale e anche se Elisa mi piace tanto l'ho apprezzata davvero solo nel primo album, quando era semisconosciuta. Poi ha fatto quello che nn sopporto in tanti, ha voluto rimanere alternativa pur omologandosi (vedi Sanremo), e allora dischi con le major ma scritti con i piedi (infatti nn è che "Then comes the sun" o "Lotus" siano migliori di questo). Nn la capisco + e di conseguenza la apprezzo molto meno. Dal vivo cmq resta spettacolare, se facesse meno l'intellettuale introspettiva Janis Joplin de noantri sarebbe meglio.
  • No allo schifo
    25 mag 06
    Recensione: Opera:
    • Yftcfuf
      26 gen 24
      ...Cazzo di commento fu!?!
  • Gemma
    25 mag 06
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    Però "gift" era una canzone bellissima, all'epoca (si parla dell'estate 2000)stavo iniziando a registrare canzoni dalla radio e questa fu la prima canzone della mia prima cassetta,quindi ha un valore affettivo!..sentirò anche il cd per vedere se è veramente così ostico.
  • GATTINATOR
    26 mag 06
    Recensione: Opera:
    La rec l'ho trovata ricca di sentimento (infatti non mi dispiace)...ma se a questa dai 5 stelle, ai Pink o ai Genesis che diamo? 100!
  • Anonimo
    24 giu 06
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    ma che vuol dire? Che c'entrano i Genesis? Mica dare un voto a un album rende implicito un paragone con tutta la musica mai pubblicata nel mondo. Comunque il disco è bellissimo, il più bello di Elisa.
  • Lucio
    25 ago 06
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    Non si puo' paragonare Elisa ai Pink o ai Genesis che tra l'altro hanno fatto bella musica in un epoca molto diversa da questa, e comunque qualche cazzatina l'hanno fatta pure loro, i Pink poi ad un certo punto della carriera hanno solo fotocopiato gli album, e che dire di follow you follow me dei Genesis?
  • Veronica
    1 mag 07
    Recensione: Opera:
    Il mio album preferito della Toffola. Non trovo l'aggettivo "ostico" tanto adatto. Quì Elisa ti prende per mano e ti accompagna nel suo mondo di ragazza poco più che ventenne che dal niente s'è ritrovata a vendere più di 250 mila copie di P&F. Basta solo lasciarsi andare e seguire passo passo il "camaleonte" che cambia colore, cercando di acchiapparne ogni possibile sfumatura.
  • pablo66
    3 feb 08
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    Grandissimo disco. Ragazzi, che tristezza...I Pink Floyd sono tra i più grandi, basti pensare a The Dark side of the moon, e poi sono caduti nel commerciale. Detesto questo modo snob di ragionare e giudicare la musica. Non esiste un "genere" musicale bello o brutto. Esiste solo la musica bella o brutta e "Asile's world" rimane un disco geniale.
  • Anonimo
    2 mar 08
    Recensione: Opera:
    bello...bello...lo adoro... l'unica che del disco non mi piace è LUCE, troppo sanremese
  • pablo66
    2 mar 08
    Recensione: Opera:
    D'accordissimo con te. Luce è una delle canzoni che amo di meno di Elisa, probabilmente lei è molto legata a questo pezzo, visto che lo pubblica in ogni suo lavoro.
  • Veronica
    2 mar 08
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    O forse, secondo il Caschetto più famoso d'Italia, inserire Luce avrebbe significato successo nelle vendite, niente di più niente di meno.
    Si sa come vanno queste cose, ahimè.
  • Alex84
    17 nov 09
    Recensione: Opera:
    Ma siamo sicuri che Asile's world sia il titolo giusto? Io lo chiamerei Bjork's world, perché Elisa scopiazza senza vergogna lo stile della cantante islandese.

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