Arrivano all’ottavo album anche gli Embrace, stavolta facendoci attendere decisamente meno.

Sono passati, infatti, “solamente” quattro anni dal precedente “Love Is A Basic Need”, che ha sancito il ritorno della band all’usuale proposta post britpop dopo l’escursione in territori più “movimentati” nell’ancor precedente eponimo del 2014. E con questo nuovo “How To Be A Person Like Other People” si riposizionano definitivamente in quel settore, andando a recuperare suoni ed atmosfere che non si sentivano dai tempi del pluricelebrato esordio “The Good Will Out”, o per rimanere in tempi più recenti da quel gioiello che risponde al nome di “Out Of Nothing”.

Il piano battente del secondo singolo “Death Is Not The End” (sulla scia della vecchia hit “Ashes”) apre un disco bellissimo, che rispetto al predecessore si basa meno sul formato ballad e spinge sull’acceleratore con più decisione in un paio di episodi davvero riusciti (“We Are It”, la pazzesca “Run Away With Me”). Ma il marchio di fabbrica indelebile dei fratelli McNamara, ovvero la ballad in crescendo con tanto di cantato accorato ed esplosione progressiva di suoni, non tarda a palesarsi e a far breccia piena in numeri come “Rubble” e “I Miss You”.

Altrove, “Up” è una vera e propra lettera d’amore agli U2 più epici, “Remember Me” è un cristallino piano e voce e va a rivaleggiare con vecchie perle cariche di pathos come “I Can Come Down” mentre il lead single “The Terms Of My Surrender” si prende i suoi spazi (sei minuti e mezzo abbondanti) costruendo un delicato crescendo a partire da un insistito intreccio di chitarra.

A fare la differenza, come spesso accade in un disco degli Embrace, è la solita prestazione vocale calda ed accorata di Danny McNamara, mentre la voce più decisa del fratello Richard fa bella mostra di sé nel meraviglioso finale della succitata titletrack. Ottima la produzione dello stesso Richard (già dietro le manopole per il precedente e per “All This Life” degli Starsailor).

Brano migliore: How To Be A Person Like Other People

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