Da quando si sono formati, nei primi anni novanta, gli Enslaved si sono sempre distinti per una notevole attitudine verso la sperimentazione e l'espansione verso nuovi orizzonti musicali.
Lavori come "Frost", "Eld" o "Monumension" sono vere e proprie pietre miliari della musica estrema norvegese ed, in particolar modo il primo da me citato, ha letteralmente "creato" un nuovo sottogenere: l'ormai famoso viking-metal (ad onor del vero furono i Bathory gli iniziatori ma molti hanno dimenticato..). L'ultima fatica dei nordici di Bergen è intitolata "Isa" ed ancora una volta ci troviamo di fronte ad uno stravolgimento stilistico.. il risultato? Un vero "mostro" in termini musicali! Produzione perfetta, capacita' tecniche ulteriormente migliorate, fantasia e maturita' compositive di prim'ordine.
La prima novita' e' senz'altro l'abbandono delle sfuriate black che dominavano su "Frost" lamentatevi puristi..) in favore di un attacco piu'ragionato dove la sezione ritmica rallenta parecchio, pur mantenendosi serrata e molto tecnica. A dire il vero gli Enslaved hanno flirtato con sonorita'melodiche da una decina d'anni ma questo rappresenta senz'ombra di dubbio il risultato finale della loro ricerca sonora.
Grutle e compagni spaziano dal prog-rock con influenze King Crimson, ad un riffing di stampo quasi thrash teutonico per finire con rimandi alla "pazzia"sonora (in senso positivo) degli ultimi Opeth. Il tutto mantenendo intatto l'approccio epico-vichingo che li ha resi famosi e che sfocia incontenibile nella stupenda "Return to Yggdrasil" dove le atmosfere ci portano all'antico e glorioso passato norvegese.
Un'intensita' evocativa degna di un paragone con "Hammerheart" degli immortali Bathory. Un'altra traccia altamente espressiva è l'opener "Lunar force" che alterna riffs malinconici ad altri serrati, un cantato abrasivo che nel finale sfocia nella follia grazie all'illustre ospite di turno: l'ex-Immortal Abbath! Meritano di essere menzionate per l'abbinamernto potenza-melodia anche "Ascension"e "Violet Dawning" dotate di ritornelli davvero interessanti, arricchiti dalle clean vocals del bravo tastierista Herrbrand Larsen. Le capacita' della band continuano a stupire in "Bounded by Allegiance"dove l'aspetto progressive diventa dirompente, in particolar modo nel rifferama tecnicissimo e fantasioso degli ispirati Arve e Ivar.
Le armonie cariche di malinconia ed intimismo esplodono nell'epispodio finale, quella "Neogenesis" che ètutto un susseguirsi di chitarre taglienti, tastiere sognanti, vocalizzi dal soft al velenoso growling e assoli pieni di luce (mi sono venuti in mente i Pink Floyd!): davvero un gran finale per quest'album.
Che dire.. per me "Isa" e' il capolavoro totale dei vichinghi, la raggiunta maturita' ed equlibrio a livello tecnico-compositivo. Un plauso finale anche ai singoli, specialmente la chitarra solista di Arve Isdal, musicista davvero dotato che non spreca una nota nei solos. Lavoro da comprare a scatola chiusa, per chi dalla musica si aspetta forti emozioni e non il solito inutile sfoggio di potenza fina a se stessa.
Elenco tracce testi e samples
07 Return to Yggdrasill (05:39)
A new sound heard throughout the land
From which the spirits had left ages ago
Sacrifice and honour replaced by betrayal and usurpers
A trail of sweat and blood, a gathering to the pagan outer worlds
For ages we have wandered
Under the wings of deception
Too long have we been waiting
For the long winter to end
An uprising by those that claim the Supremacy of One
Against the misleaders of the blind, deceivers of the Masses
Man can no longer claim ignorance as reason for waiting
It is all for the taking, the world for their making
We will gather again
Under the leaves
We will gather again
In honour of the nine nights
For ages we have wandered
Under the wings of deception
Too long have we been waiting
For the long winter to end
We will gather again
To praise the courage
We will gather again
To watch the harvest
09 Neogenesis (11:58)
Navigation by the fires of the dead world
Towards the shores of Neogenesis
Navigation by the fires of dead worlds
Towards the shores of Neogenesis
Distant self now cut through, approaching infinitely
Racing hearts throbbing deep beneath the painted bones
Mars opens the hidden doors to Venus
Lunar flight crashing into solar storms
Blinding unification - vertigo - ecstatic curtain fall
Get ablaze by inner arson, endlessly reborn
Winds, oh the winds that speak of your salt and blood
Break open the dam, flood the deserts
Shocking white pulsar radiant dreams drawn in night sky
Ice-glazed branches undead by rays from an impossible sun
Crystallized pathways towards runic chambers concealed within the microcosmos
Revert away from the predicament, flee across the abyss
Severing the fetal cords spawning fusions by the thousands
Through bent space created black channel - pagan relay
Sensations of flesh flickering
Praising death through bleeding eyes
Neogenesis
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