Caggiono i regni intanto, 
passan genti e linguaggi: ella nol vede; 
e l'uom d'eternità s'arroga il vanto.

  Non basta Cemento per distruggere i Riti di Primavera. I loro richiami riecheggiano ancora nei fiumi di zolfo, nelle corteccie, nell'aria morente, basta saperli ascoltare, tacere e ascoltare. E allora vibreranno gli incavi dei tronchi tagliati, sussulteranno le pelli, scoppierà la sabbia...

Gli atomi non cambiano, in circolo sono sempre gli stessi. Capita a volte di entrare in contatto con particelle esiliate per milioni di anni negli strati più abbietti dell'atmosfera, spettatrici inermi di quel grande affanno che è la Terra. Loro Sanno, ed ora anche "tu" (se ancora ti riconosci) puoi forse avere la sensazione di star per capire, ma è solo una vaga impressione, un lieve aumento della salivazione e niente più. Viene solo da sentirsi un po' piccoli, e chiedersi se non sia Tutto una superba distrazione.

Sono piccoli flash degli albori, danze accennate alla Luna, i suoni della pianura vuota quelli che trasudano dagli Enten Hitti, un'opera senza tempo ed età, in quanto essa è il tempo, il rantolo ancestrale delle nostre origini. Non invadono, avvolgono.

Quanto è qui inciso ha vagato nell'aria e qualcuno forse è riuscito a raccoglierlo e renderlo concreto e tangibile. Viaggio atemporale non contestualizzabile ma mai asfittico e dispersivo, sempre focalizzato nello sfumare dei suoi contorni.  

 Questo è il nostro futuro, è già passato ed è successo domani.

Elenco e tracce

01   Guida All'Ascolto (00:13)

02   Giganteschi Pagliacci Del Mondo Solare (03:51)

03   Il Mare Verticale (07:01)

04   Enupnia (07:52)

05   Birimbori (03:18)

06   Requiem Budda (04:34)

07   L'Uccelliera Di Artaud (06:11)

08   Naudiz (10:13)

09   Graffiti Silenti (03:57)

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