Un'ora è durata la seduta di analisi dall'amica e psicologa Barbara due giorni fa.

Ho dovuto, mio malgrado e non senza fatica, ricominciare questo percorso che ciclicamente irrompe nella mia esistenza.

L'ennesimo periodo di disoccupazione ha minato i miei fragilissimi equilibri, le mie poche certezze.

L'ansia ha bussato alla mia porta; sogghignando la bastarda.

Ho come sempre per prima cosa cercato il sicuro conforto e comprensione di Marina ed Elisa, delle mie montagne della mia musica. Ma non è bastato.

Ci vuole altro; dovrò ancora una volta essere guidato nel buio inferno del mio animo, preso per mano da Barbara. Dopo ritornerà la calma, la tranquillità.

E' andata bene la seduta; pensavo peggio. Non sto ancora così male e per il momento mi occorrono soltanto poche gocce di ansiolitico.

Ci saranno altre sedute; ma ho fiducia.

Esco dallo studio sereno, anzi forse è meglio dire "poco nuvoloso"; salgo in auto e prendo la via verso casa che dista circa tre quarti d'ora. Giusto il tempo per spararmi a volume inaudito la compilation Entombed. E' da sempre così: quando entro in crisi, quando sono in difficoltà la musica estrema, Grind e Death Metal in particolare, ha un potere enorme sul mio animo. Contribuisce a rilassarmi, a farmi evadere dai negativi pensieri; mi aiuta. E' la mia ferale medicina.

Non so spiegarmi il motivo; forse lo faccio per soddisfare la parte più nera e malata di me. Quella parte che emerge quando mi trovo in queste periodiche "Crisi di Valori".

Non ho tempo è voglia di raccontarvi la storia della band. Ho gia scritto altre recensioni riguardo gli Entombed e a queste eventualmente vi rimando.

La compilation è una mazzata clamorosa; una botta di vita (come mi piace tale frase in questi momenti...!!!); una valanga impressionante di primordiale Death Metal. Senza fronzoli, senza amenità, senza divagazioni. Cieca furia scandinava.

Vengono messi insieme tre EP usciti in precedenza che sono di difficile reperimento; c'è anche un brano di uno split singolo composto, udite udite, addirittura con i The New Bomb Turks.

Cover di Kiss, Repulsion, Unsane, Roky Erickson (!!).

Un flusso mefistofelico di tracimante catrame liquido.

Chitarre crushing, accordate su di un tono ribassato che mette ansia...ma in questo caso è per me autentica manna dal cielo. Suoni da catacomba che mi rilassano; altro che ansiolitici.

I chilometri volano, le canzoni si susseguono; sono in "trance" e godo di queste apocalittiche note.

E' il drumming assassino di Nicke Andersson (spero che a qualcuno di voi siano venuti alla mente gli Hellacopters) ad illuminare il mio tragitto.

Inizio la breve salita che da Domodossola sale verso la mia piccola borgata; pochi minuti che vengono da me spesi per riascoltare il brano "Out of Hand" uno dei pezzi migliori, bastardi e dilanianti mai composti dalla band.

Eccomi davanti all'uscio di casa; apro la porta ed entro.

Sono solo, le mie donne le vedrò tra qualche ora...ma oggi va bene lo stesso.

Proverò a dormire qualche ora; ne ho bisogno adesso.

Diabolos Rising 666.

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