Il sesto album degli Entombed non è sicuramente il più importante della loro carriera, ma con esso la band svedese si è riportata in territori a lei più familiari, quelli del death-metal, senza però cancellare ciò che aveva acquisito durante la sua divagazione punk-rock avvenuta nella seconda metà degli anni '90. Schiavi come siamo di dare un nome alla musica, il genere qui proposto è definito "death 'n' roll" (esisterà poi? Mah!), ossia una commistione tra voce scream-growl e aggressività musicale del primo e immediatezza e orecchiabilità del secondo. Il risultato? Come al solito dipende dai gusti, personalmente trovo il tutto godibilissimo.

 Infatti gli Entombed ci regalano tre quarti d'ora di musica diretta e ficcante, nei quali il pedale dell'accelleratore rimane sempre ben pigiato: esemplari a riguardo sono l'opener "Seeing Red", la corsa a perdifiato di "Wont Back Down" e la "rockeggiante" "Come Clean", tutti brani molto tirati dove il mix di generi sopra citato risulta davvero ben riuscito.

 Accanto a questi vi sono pezzi più rallentati come "Scottish Hell" e la conclusiva e molto interessante "In The Flesh", dove un organetto stridulo che fà molto horror movie d'annata ci introduce a sonorità doom-oriented, le quali creano atmosfere care ai settantiani Black Sabbath.

 La produzione forse poteva essere un po' più accurata, visti i suoni abbastanza sporchi e grezzi, anche se comunque non stonano, probabilmente l'intento era proprio quello di conferire al tutto una sonorità diretta e vera.

 Il brano migliore a parere di chi scrive è "Say It In Slugs", vera summa di quanto contenuto nell'intero album: riff e vocals incazzatissimi, break centrale e conclusione particolari, rarefatti e quindi inaspettati, davvero un gran bel pezzo.

 In conclusione un album più che valido, il cui voto finale sarebbe di 3 stelle e mezzo, che però arrotondo in difetto a causa dell'eccessiva ripetitività di alcune soluzioni.

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