Ok, mi sa che continuerò ancora un po' a scrivere di Jannacci. Oggi voglio parlarvi di un disco greve chiamato appunto Discogreve. Credo che quasi tutti quelli che ascoltano Jannacci non sappiano di questo disco oppure lo considerano inferiore a tutti gli altri. La realtà dei fatti è un'altra: Jannacci nel 1983 è distrutto emotivamente, vuole tentare qualcosa di diverso (e per diverso non necessariamente brutto) e il risultato è un disco pop con testi criptici.

E "Il maiale" fa già il punto sulla situazione: si parla del padre di Jannacci, morto nell'ottobre 1982, della malasanità che secondo Jannacci ha ucciso suo padre; viene già mostrato già uno dei due elementi che hanno portato alla nascita di Discogreve, il primo è la porte del padre. Il secondo viene svelato in "L'amico" e stavolta parliamo di Beppe Viola, giornalista sportivo grande amico di Jannacci deceduto nell'ottobre 1982, e di come fosse stata significativa la sua morte per Discogreve. Dopo una strana cover di "O' surdato innamorato" ci viene incontro "L'americana", stavolta denunciando attraverso una storia d'amore la televisione. La denuncia senza mezzi termini di "Pensione Italia" ci portano a "L'animale", dove viene mostrata una parte di Jannacci nascosta, quella animalesca che uscirà fuori in questo Discogreve. Ma il pezzo più importante del disco è "Obbligatorio", che sintetizza alla perfezione tutto il disco: andare contro corrente, non seguire le mode e le canzoni perchè se una cosa va di moda non è obbligatorio: questa canzone l'ho adorata, perchè è il senso della mia vita io sono sempre controcorrente (a Sanremo io ero per gli Zen circus, pensa te). Il disco scorre bene ma gli ultimi due brani sono la nota dolente: "Giovane pazza" è una rivisitazione orribile di "Cosa portavi bella ragazza", però fa capire a che punto Enzo era disperato e "Zan zan le belle rane", scritta con Massimo Boldi, non ha senso nè nel disco nè nel repertorio di Jannacci.

Nel complesso il disco è uno dei più interessanti di Enzo, ma anche uno dei più intimi e criptici, rendendo il tutto una macedonia di canzoni riuscita anche nei momenti più deboli. Ascolto OBBLIGATORIO per tutti

P.S: vi ho lasciato nella scheda in alto a destra nella sezione campioni audio un pezzo di Jannacci rimasto inedito su Internet. Stò parlando di "Moviola", brano dedicato a suo padre e in linea perfetta col disco. Per questo ve la lascio come "bonus track".

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