UN VIAGGIO A PIEDI NUDI
Mistico e medioevale, il nuovo album degli Espers, carico di psichedelia reduce dagli anni '70, che appare ricco di suoni e di nostalgia figlia di quei fiori che hanno portato delusione e confusione. Violini e sinths sollevano la polvere dal suolo creando un pulviscolo compatto e specioso che ferma il tempo in un habitat mesomerico e sinistro in cui vagano le anime dei King Crimson, dei Fairport Convention e dei Cocteau twins.
La nebbia sale inquietante, mentre il flauto e il dulcimer creano atmosfere da favola, streghe ed elfi ballano al ritmo di "Stairway to heaven", Thom Yorke partecipa appena alla festa rendendo tutto attuale e futuribile. La magia degli Espers omogenizza Devendra Banhart con gli Stereolab, gli strumenti acustici usati come fossero moog creano atmosfere in bilico fra passato e futuro, portando ad un confucianesimo confusionale stranamente ordinato, che regala un'appassionante eccitazione.
Influenze celtiche e occultismo attraversano ogni traccia, psichedelia magnetica che richiama i Led Zeppelin, un sound sabbioso e mielato ma non smielato meraviglia ed ipnotizza, introduce al classicismo rock, organi e transistor incantano in maniera intelligente, rumore strisciante e melodie ardenti si accoppiano lasciando all'ascoltatore la scelta dell'immagine.
"Dead queen" apre con chitarra acustica e voce epica a cui si uniscono viola e chitarra elettrica in un'insieme barocco e pallido, "Window's weed" è la porta del sogno, l'oppio crea il viaggio che porta ad oriente, chitarre elettriche e ritmica pesante introducono un arpeggio suadente che si interseca con la voce di Meg Baird, "Cruel storm" e "Mansfield and Cyclops" sono fluide e malinconiche, come la neve al sole lasciano il posto ad un'altra materia, mellotron e slide guitar si fondono con liriche sireniche, leggeri cambi di tono creano un'ambientazione surreale e stratiforme, "Children of stone" dichiara l'amore, verso tutti, flauto, voci maschili e femminili si uniscono in una ballata umana e chiara, bellissimo, "Moon occults the sun" è un inno al potere della notte, la luna occulta il sole i Joy Division si travestono e mostrano l'anima dei loro genitori, hippies, fango e fumo creano il substrato che porta alla meditazione.
Il mattino portò la luce, dopo una notte confusa e stellata, una gioia insolita e metapsichica toccò il mio cuore, davanti allo specchio rimasi immobile, i miei lineamenti rivelarono la mia anima.
Tutto qui... MERAVIGLIOSO...
Elenco tracce testi e samples
01 Dead Queen (08:13)
Lullabies as this fire silently rises
Sparks piercing the sun
Darkness where there was none looked dead
Green and white, blue has yet to die
Crimson tides flowing fluid and wild
Draw those tears and kneel to the day
Mud will flow, greener grass to grow
Worry not, your time here was well
03 Cruel Storm (05:17)
Oh, cruel storm
Cruel sailor, cruel land
They take what they'd sooner sell
To some foreign land
From my highest tower
I see just how he stands and sways
Whispered my lie
There is a happy land
For the weary maid
Oh, splendid lady
Steals time with your heels
I watched your eyes fill with delights
As your hounds take the wild fox down
You're wicked, ugly
[?] placed at your side
The black thorns might be smarter
But then they might be free
Like darkness once more
Like my sailor's home again
With a vaguely cruel or kind
As light bleeds from the sky
I watch your heart die
Cry moonbeams with my time
Pass, true loves, by once more
And it will be splendid
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